Finalmente la serie originale The Book of Boba Fett è approdata sulla piattaforma streaming Disney+ ed ha riportato il famoso cacciatore di taglie Boba Fett alla riscossa e più cattivo che mai. Il personaggio ha fatto la sua ricomparsa in The Mandalorian, confermando che non solo è sopravvissuto dagli acidi gastrici del Sarlacc ma vuole rientrare negli affari, stavolta però stabilendosi come signore del crimine di Tatooine, approfittando del vuoto di potere lasciato da Jabba the Hutt prima e da Bib Fortuna poi. Il Capitolo 1 di The Book of Boba Fett contiene tantissimi easter egg, alcuni semplici da scovare, altri un po’ più difficili.
Il primo episodio si intitola “Capitolo 1: Straniero in terra straniera” ed ha delle forti componenti western, che vanno dal titolo alla colonna sonora, alle analogie con i film spaghetti western alla Sergio Leone, infatti il regista non è altro che Robert Rodriguez, grande fan del genere e amico di Quentin Tarantino, insomma due nomi che hanno trasformato il genere spaghetti western in una fonte di ispirazioni infinita.
Ecco di seguito una lista di easter egg, riferimenti e citazioni all’interno dell’episodio.
Temuera Morrison interpreta Boba Fett
Dovremmo saperlo tutti ormai che il noto attore neozelandese Temuera Morrison interpreta Boba Fett. Morrison ha fatto il suo debutto in Star Wars nel 2002, interpretando Jango Fett in Star Wars: L’attacco dei cloni e dato che Jango è la matrice originale dei cloni, ha ovviamente fatto il suo ritorno dando il suo volto e la sua voce a tutti i cloni che compaiono nei film successivi e dando la sua voce a Jango e Boba nei videogiochi. Il resto del lavoro sonoro è dato a Dee Bradley Baker, che ha doppiato ogni singolo clone nelle serie e nei videogiochi, ognuno con un tono di voce ed una personalità diversa.

Ming-Na Wen interpreta Fennec Shand
Boba non è l’unico personaggio a ritornare dal mondo dei morti. Ming-Na Wen infatti, torna ad interpretare l’assassina Fennec Shand dopo che Din Djarin l’ha ferita a morte e lasciata morire nel mare delle dune nella prima stagione di The Mandalorian. Dopo esser stata salvata da Boba, Fennec ne è diventata il suo braccio destro e lo assiste nel costruire il suo nuovo impero criminale.

Matt Berry interpreta 8D8
8D8 è il primo personaggio di Star Wars che fa il suo ritorno dai tempi della trilogia classica. Molti si ricorderanno di lui come il droide che fonde i piedi degli altri droidi nei piani più bassi del Palazzo di Jabba. Adesso serve Boba Fett come suo maggiordomo. Il droide in lingua originale è doppiato da Matt Berry, attore britannico noto per interpretare Laszlo Cravensworth in “What we do in the shadows“.

Flashback di Star Wars: L’attacco dei Cloni
Mentre Boba è nella vasca di Bacta, i suoi ricordi ci riportano nelle atmosfere della trilogia prequel, con diverse immagini ambientate sul mondo tempestoso di Kamino nella città di Tipoca City, il pianeta natale di Boba e di tutti i cloni. Boba è un clone di suo padre Jango senza le modifiche genetiche, quindi non invecchia velocemente come i suoi fratelli cloni. Kamino è la casa dei più grandi scienziati clonatori, per questo la Repubblica ha scelto proprio loro per la costruzione di un grandissimo esercito che avrebbe servito durante le Guerre dei Cloni contro le forze separatiste. Durante The Book of Boba Fett, ambientato quasi trent’anni dopo le Guerre dei Cloni, le fabbriche di cloni sono ormai in disuso e distrutte dall’Impero, come abbiamo potuto vedere nella serie animata The Bad Batch.

Il flashback ci riporta anche nell’arena Petranaki su Geonosis, dove hanno avuto inizio le Guerre dei Cloni. In questa sequenza vediamo il piccolo Boba prendere l’elmo del suo ormai deceduto padre Jango Fett, decapitato dalla spada laser di Mace Windu. Uno dei traumi più grandi di Boba è proprio quello di aver visto morire suo padre, mentre cercava di avere la meglio sul maestro Jedi. In questo flashback il piccolo Boba è interpretato da Daniel Logan, il piccolo attore che ha vestito i suoi panni in Star Wars: L’attacco dei cloni. Questa sequenza infatti, è una delle tante che la Lucasfilm ha registrato durante le riprese del film, che è stata successivamente utilizzata nella serie.
Per approfondire: The Book of Boba Fett: Daniel Logan svela un aneddoto sul piccolo Boba

Il pozzo di Carkoon
Uno dei flashback ci riporta all’interno dello stomaco del “potentissimo Sarlacc”. Boba infatti, è precipitato nella sua bocca in Star Wars: Il ritorno dello Jedi e da quel momento è stato considerato morto. Molti libri e fumetti – considerati non canonici – hanno raccontato di come Boba sia sopravvissuto alla digestione dell’animale. The Mandalorian ci ha fatto capire che Boba sia realmente sopravvissuto alla digestione, ma in The Book of Boba Fett vediamo il come sia riuscito a fuggire dallo stomaco dell’animale, ormai morto dopo che il vascello di Jabba, Kethanna, è esploso e precipitato nella sua bocca.

La vasca di Bacta
Boba si immerge in una vasca di Bacta per guarire le sue ferite. Mentre l’apparato respiratorio potrebbe ricordare vagamente Darth Vader, la vasca intera è spesso associata a Luke Skywalker. Il giovane Skywalker infatti, viene immerso in una vasca simile dopo che ha affrontato il Wampa su Hoth. Il Bacta è una sostanza rigenerante molto rara e ricercata nella galassia, per questo molte volte le persone combattono per averla.

La lingua Sith sul trono di Boba Fett
Sul trono di Boba Fett sono incise delle antiche rune appartenenti all’Ur-Kittât, un’antica lingua Sith che sono già comparse in The Clone Wars, Rebels, The Mandalorian e Star Wars: L’ascesa di Skywalker. Traducendo le rune, pare che ci sia scritto “Boba Fett” e poi la sua ripetizione in forma specchiata.

Jennifer Beals interpreta Madam Fwip
Madam Garsa Fwip è la proprietaria del rifugio, la cantina di Mos Espa nella quale Boba Fett si reca per avere informazioni. Garsa Fwip è interpretata da Jennifer Beals, meglio nota per aver interpretato Alex Owens nel film Flashdance. Jennifer Beals ha dichiarato in un’intervista che durante le riprese non sapeva che stesse partecipando alle registrazioni di The Book of Boba Fett.
Per approfondire: Jennifer Beals non sapeva di recitare in The Book of Boba Fett

Max Rebo Band
La band che suona nel “Rifugio” di Garsa Fwip è la famosa Max Rebo Band. La band è comparsa già in Star Wars: Il ritorno dello Jedi e la vediamo suonare prima nel palazzo di Jabba e poi sul suo vascello a vela. La Band era stata data per morta a seguito dell’esplosione del vascello di Jabba, ma pare che alcuni suoi membri – incluso Max Rebo – si siano salvati ed abbiano trovato un nuovo lavoro. Max Rebo è l’uomo blu dalle fattezze elefantine – la sua razza è chiamata Ortolan – che suona uno strumento simile ad un organo chiamato “red ball jett” in quanto si suona sia con i piedi che con le mani.

La musica della Cantina Band
Nel Rifugio, il gruppo musicale sta suonando una versione riarrangiata della famosa Cantina Band. Il brano è stato composto dalla magica mente del Maestro John Williams, ed è suonato da Robert Rodriguez in persona, il regista dell’episodio. Curiosamente, questa versione dai tratti molto più sudamericani, è stata rinominata “Cantina Latina”.
Mos Espa
Mos Espa è l’insediamento di Tatooine nella quale hanno luogo gli eventi di The Book of Boba Fett. Per la prima volta vediamo la città nella sua interezza, in quanto nella trilogia prequel ne abbiamo visto solo una piccola parte, ovvero il quartiere degli schiavi, il luogo dov’è vissuto il piccolo Anakin Skywalker. A differenza della Cantina di Mos Eisley, dove non erano permessi droidi – fino a quando in The Mandalorian non vediamo che saranno gli stessi droidi a servire al bancone – nella cantina di Madam Garsa Fwip ci sono degli astrodroidi a servire le bevande, proprio come aveva fatto R2-D2 quando lavorava sul galeone a vela di Jabba in Star Wars: Il ritorno dello Jedi.

Boston Dynamics nella galassia lontana
Tra le strade di Mos Espa, tra i vari droidi occupati nelle loro faccende, è possibile notare degli esemplari di Spot, il cane robot realmente esistente, progettato e fabbricato dalla Boston Dynamics.

Robert Rodriguez interpreta Dokk Strassi
Il leader di una gang trandoshana si reca da Boba per dargli un tributo. Il suo nome è Dokk Strassi ed è un vecchio cliente che ha assunto Boba in passato. Strassi è interpretato dal regista dell’episodio, Robert Rodriguez.

La controfigura di Din Djarin è un Aqualish
L’uomo di razza Aqualish che paga il tributo a Boba Fett si chiama Garfalaquox ed è interpretato da Daniel Lowin, uno degli stuntman del Mandaloriano nella serie The Mandalorian.
Daimyō
Il ruolo che ricopre Boba Fett nel mondo criminale, e come viene appellato è indicato con la parola Daimyō. La parola risale all’epoca feudale giapponese ed è la carica più importante nella scala del potere. La parola è utilizzata per rievocare la cultura giapponese dalla quale Star Wars è ispirato, mischiandola con il genere western di cui la serie è molto influenzata.
Sam Witwer ha doppiato un rodiano
Il rodiano prigioniero dei Tusken, assieme a Boba Fett, è doppiato da Sam Witwer. L’attore statunitense è noto tra i fan di Star Wars per aver interpretato Starkiller nella saga videoludica Star Wars: Il Potere della Forza e per aver doppiato Darth Maul e Darth Sidious nelle serie animate The Clone Wars e Rebels.
Per approfondire: The Book of Boba Fett: ecco chi ha doppiato Sam Witwer
I Tusken camminano in fila
Come ci ha già spiegato Ben Kenobi in Star Wars: Una Nuova Speranza, i Tusken camminano sempre in fila indiana per nascondere il loro numero. In questo episodio li vediamo camminare in fila indiana a cavallo dei loro Bantha.
Il nipote di Jimmy Kimmel è un Tusken
Il piccolo bambino Tusken che accompagna Boba Fett nel deserto è interpretato dal piccolo Wesley Kimmel, nipote del più noto presentatore televisivo statunitense Jimmy Kimmel.
Per approfondire: The Book of Boba Fett: Il bambino Tusken sarà un personaggio ricorrente nella serie?

Boba Fett come Leia Organa
Il modo in cui Boba uccide il mostro delle sabbie a sei zampe, salendogli sul dorso e strozzandolo, è analogo al modo in cui Leia Organa ha ucciso Jabba the Hutt in Star Wars: Il Ritorno dello Jedi.
Straniero in terra straniera
Il titolo dell’episodio, Straniero in terra straniera, è una frase molto diffusa sia in ambito biblico che fantascientifico. La frase descrive a pieno lo stato di Boba dopo essersi salvato dallo stomaco del Sarlacc. La frase compare per la prima volta nella Bibbia, viene pronunciata da Mosé in Esodo 2:22 (King James Version) ed è stata resa popolare dall’autore di fantascienza Robert A. Heinlein quando l’ha utilizzata come titolo di un suo romanzo. Anche nel romanzo, come nell’episodio, c’è una scarsità di acqua, e l’unico modo per averla è scambiarla tra persone, in segno di amicizia.
Il viaggio di Boba Fett continua in The Book of Boba Fett che è ambientato nella linea temporale di The Mandalorian. Il cast vede la presenza di Temuera Morrison, nel ruolo del leggendario cacciatore di taglie, e Ming-Na Wen che interpreta la mercenaria Fennec Shand. Robert Rodriguez – che aveva diretto l’episodio 14 di The Mandalorian, in cui si vede l’emozionante ritorno di Boba Fett nella galassia di Star Wars – si unisce agli executive producer Jon Favreau e Dave Filoni.
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Le recensioni di The Book of Boba Fett:
Capitolo 1 | Capitolo 2 | Capitolo 3 | Capitolo 4 | Capitolo 5 | Capitolo 6 | Capitolo 7
Easter Egg:
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I Concept Art:
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