Finalmente il giorno che tutti attendevano è arrivato: The Book of Boba Fett è finalmente approdato su Disney+ e ci ha catapultato nel malfamato e movimentato mondo criminale di Tatooine. La serie è il primo spin-off di The Mandalorian e segue le vicende di Boba Fett e della sua assistente Fennec Shand nella costruzione del suo nuovo impero criminale dopo Jabba the Hutt ed il breve regno di Bib Fortuna. In questo articolo, primo di una serie, ripercorreremo la storia con un commento finale all’episodio.
ATTENZIONE SPOILER
Quello che segue contiene spoiler su The Book of Boba Fett – Capitolo 1: Straniero in terra straniera.
Continuate a leggere a vostro rischio e pericolo.
Dove eravamo rimasti
Abbiamo lasciato Boba Fett nell’ultimo episodio della seconda stagione di The Mandalorian, mentre svolazzava nello spazio e si perdeva il bellissimo spettacolo che Luke Skywalker stava offrendo al gruppo di Din Djarin, mentre portava via il piccolo Grogu per addestrarlo nelle vie della Forza. Successivamente, ritroviamo Boba e Fennec fare visita a Bib Fortuna, nell’ex Palazzo di Jabba, che nel frattempo ha preso il posto del suo padrone, lo stesso Jabba. Bib non avrà vita lunga, in quanto Boba gli spara un bel colpo dritto nel petto, uccidendolo e proclamandosi il nuovo signore del crimine di Tatooine.
Ricordi
L’episodio inizia con una sequenza che ci mostra alcune stanze deserte dell’ex Palazzo di Jabba, fino ad introdurci Boba, chiuso dentro una capsula di bacta, dormiente e sognante. Mentre è addormentato, possiamo assistere ai suoi sogni, che non sono altro dei ricordi: alcune scene del tempestoso Kamino, il piccolo Boba nell’arena di Geonosis con l’elmo di suo padre Jango, fino a ritrovarsi nello stomaco del Sarlacc. L’episodio non fa altro che raccontarci due storie: Come Boba sia sopravvissuto al Sarlacc e come abbia fatto a tornare in pista, ed i suoi sforzi nel diventare il nuovo signore del crimine di Tatooine.
Boba is back
Le sequenze ambientate nel passato, ci mostrano un Boba ormai privato della sua armatura a causa dei Jawa e catturato da una tribù di predoni Tusken. In queste sequenze possiamo imparare molto sulla loro cultura e sul loro modo di vivere il deserto, come una vera tribù nomade con le proprie usanze, un capo tribù silenzioso e attento. Boba verrà portato nel deserto da un bambino Tusken per cercare acqua, ma verranno poi attaccati da un grande mostro del deserto con quattro braccia che Boba riuscirà ad uccidere, salvando il piccolo e portando all’accampamento la testa del mostro, come un trofeo. Il capo della tribù accoglierà quindi Boba come un salvatore.
Il nuovo signore del crimine

Dopo essersi svegliato dal sonno nella capsula di bacta, Boba si siede sul trono ed osserva tutti coloro che sono andati a fargli visita ed offrirgli un tributo: Un uomo che gli offre dei crediti, Dokk Strassi, un trandoshano per cui Boba ha lavorato in passato, ed il maggiordomo del sindaco di Mos Espa, che si scusa per l’assenza del suo padrone e richiede un tributo – capovolgendo la situazione – Boba lo lascerà vivere per dare un’altra possibilità al sindaco. Infine, due ex guardie gamorreane che inizialmente si erano rifiutate di servire il nuovo signore del crimine, giurano fedeltà a Fett, diventando le sue guardie del corpo.
“Un trandoshano sembra minacciarti perfino quando ti fa un augurio”
Successivamente, Fett e Shand si recano a Mos Espa – che sembra molto più grande rispetto a come la conosciamo noi, probabilmente in Star Wars: La Minaccia Fantasma abbiamo visto una parte, il quartiere degli schiavi, ed ora possiamo ammirare la sua grandezza e le strade di questa grandissima città – e contrariamente a come faceva Jabba, Boba non si presenta per le strade su un trono o una lettiga come fanno di solito i signori del crimine. Boba infatti, non vuole governare il suo nuovo impero con la paura, ma con il rispetto. Nel “rifugio” un locale del centro della città, possiamo vedere Max Rebo suonare il suo tipico Organo Jett mentre duetta con un musicista Bith che suona uno strumento a corde. Boba e Fennec si presentano alla proprietaria del locale, la Twi’lek Garsa Fwip (Jennifer Beals), e giungono ad un accordo di collaborazione.
“Jabba governava con la paura, io intendo farlo con il rispetto”
Una volta usciti dalla cantina di Garsa, idue vengono attaccati da alcuni ignoti con degli scudi di energia. Dopo un combattimento che sembrava andare per il peggio, vengono supportati dalle loro guardie gamorreane capovolgendo la situazione e mettendo in fuga gli aggressori. Fennec li insegue in una sequenza di parkour, catturandone uno e portandolo nella corte di Boba Fett nel palazzo.
Commento all’episodio
Il capitolo 1 di The Book of Boba Fett è intitolato “Straniero in terra straniera” e già dall’inizio si respira un’atmosfera western ancora più presente rispetto a The Mandalorian. L’episodio, infatti, è diretto da Robert Rodriguez, regista di fama noto per il suo stile ispirato ai film western proprio come il suo amico Quentin Tarantino. La mano di Rodriguez è molto evidente ed il tocco di classe lo possiamo notare quando, nella Cantina, il musicista Bith suona lo strumento a corde come se fosse un Mariachi.

A completare il tutto è la musica a tema spaghetti-western composta da Ludwig Göransson – Già compositore della colonna sonora di The Mandalorian – che conferma la bravura del compositore vincitore di diversi premi negli ultimi mesi. Il combattimento con gli aggressori non è stato il migliore, si notano piccoli dettagli che fanno sembrare il tutto una farsa, con movimenti goffi e poco coreografici. Lo stesso vale nelle scene movimentate che Temuera Morrison ha voluto girare da solo, senza l’ausilio di una controfigura. L’attore, nonostante la sua età, ha voluto fare alcune azioni che comunque sia sono risultate goffe, come il semplice correre per fuggire dal mastino Massiff dei predoni Tusken.
Mozzafiato invece, è stata la sequenza del parkour sui tetti di Mos Espa, avrebbero potuto renderla ancora più interessante nonostante la tecnologia che hanno utilizzato per le riprese, ma è bastata per poter dimenticare le goffaggini di Temuera Morrison. Il Palazzo di Jabba invece è stato bellissimo, poter rivedere la sala del trono di Jabba proprio come l’avevamo lasciata in Episodio 6: Il Ritorno dello Jedi ci ha riportato proprio ai tempi in cui Luke Skywalker incontrò Jabba per salvare Han Solo. I flashback sono molto utili per spiegarci cosa è successo a Boba dal momento in cui si è salvato dal Sarlacc fino a quando non lo vediamo reclamare la sua armatura in The Mandalorian.
Le nuove stanze e l’ordine degli oggetti posizionati nella scenografia ci ha fatto sperare per il meglio e che sicuramente potremo esplorare il palazzo nei prossimi episodi. Il primo episodio di The Book of Boba Fett alla fine non ha introdotto nessuna novità significativa alla trama, ha semplicemente presentato l’intento della storia e come Boba Fett vorrà cambiare le regole del suo nuovo impero criminale.
Il viaggio di Boba Fett continua in The Book of Boba Fett che è ambientato nella linea temporale di The Mandalorian. Il cast vede la presenza di Temuera Morrison, nel ruolo del leggendario cacciatore di taglie, e Ming-Na Wen che interpreta la mercenaria Fennec Shand. Robert Rodriguez – che aveva diretto l’episodio 14 di The Mandalorian, in cui si vede l’emozionante ritorno di Boba Fett nella galassia di Star Wars – si unisce agli executive producer Jon Favreau e Dave Filoni.
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Le recensioni di The Book of Boba Fett:
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