Uno dei messaggi fondamentali che Star Wars ha trasmesso in tanti episodi è quello di non cadere nel Lato Oscuro della Forza, ma di restare sempre nella luce. La lezione ci viene data soprattutto dalla parabola di Anakin Skywalker, Jedi prodigio, prescelto a distruggere i Sith, caduto nell’oscurità e poi tornato nella luce. La frase più importante che spiega la storia di Anakin Skywalker è racchiusa in una massima che il Maestro Yoda dice allo stesso Anakin in Star Wars: La Minaccia Fantasma, e che racchiude tutti i quattro elementi del Lato Oscuro.
La paura è la via per il Lato Oscuro.
La paura conduce all’ira,
l’ira all’odio;
l’odio conduce alla sofferenza.
La paura più grande
In Star Wars: La Minaccia Fantasma, il Maestro Yoda percepisce molta paura in Anakin, che apparentemente sembrerebbe l’ansia del piccolo di non rivedere più sua madre, Shmi, rimasta schiava su Tatooine. Questa in realtà è la paura della perdita, quella che Yoda ha descritto come via per il Lato Oscuro, l’incapacità di accettare il fatto che la vita è limitata e che poi infine diventerà tutt’una con la Forza. I maestri non vollero addestrare Anakin, proprio per timore di non riuscire a cambiare la visione che aveva il ragazzo sulla vita e sulla morte.
La prima caduta di Anakin
La paura della perdita è cresciuta sempre di più nel corso degli anni, tanto che, dieci anni dopo, degli incubi su sua madre hanno iniziato a tormentarlo. Alcuni interpretano “sofferenza” come la sofferenza che Anakin infligge alla tribù di predoni Tusken e successivamente a tutta la Galassia, ma in Star Wars: L’Attacco dei Cloni viene rivelato che non è così.
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La paura di perdere sua madre e la sua successiva morte, hanno permesso all’ira di farsi strada in Anakin, trasformandosi poi in odio nei confronti del popolo Tusken.
Li ho uccisi. Li ho uccisi tutti. Sono morti.
Tutti, dal primo all’ultimo.
E non solo gli uomini, ma anche le donne, le donne e i bambini.
Sono delle bestie, e li ho uccisi come bestie da macello. Li odio quei mostri!
In preda all’odio, stermina un’intera tribù di Tusken, senza fare distinzione tra uomini, donne e bambini. Quando torna alla fattoria dei Lars, confessa le sue azioni a Padmé: esprime il suo odio nei confronti di quella gente, ed ha un senso di colpa, rendendosi conto che un Jedi non dovrebbe fare quelle cose, un Jedi dovrebbe essere migliore di quanto lui abbia fatto. In qualche modo sta cercando di giustificare le sue azioni a sé stesso, ma non ci riesce e, in lacrime, si chiude in una bolla di sofferenza e dolore per la perdita di sua madre. Quel dolore viene percepito anche da Yoda, che capisce però che ci sono anche dei sensi di colpa. Paura, ira, odio e sofferenza. Il ciclo è ora completo. E la paura della perdita diventa sempre più forte: Anakin promette a Padmé che riuscirà a sconfiggere la morte.
Diventerò il Jedi più potente di tutti i tempi.
Te lo garantisco.
Imparerò anche a impedire che la gente muoia.

La fine dell’umanità di Anakin
La caduta definitiva di Anakin Skywalker avviene in Star Wars: La Vendetta dei Sith. Anakin si sente a disagio, dice a Padmé di essere a conoscenza del fatto che gli stia accadendo qualcosa di sbagliato. Molti interpretano questa situazione come un desiderio di avere più potere, una cosa a cui bramano in molti. Per lui lo scopo dei Jedi non aveva più significato, ovvero quello di tenere la pace nella Galassia, ma l’unica cosa davvero importante era la paura di perdere Padmé, proprio com’è successo con sua madre Shmi. Palpatine, rivelatosi Darth Sidious, offre ad Anakin Skywalker l’insegnamento necessario ad imparare un potere, che avrebbe preservato dalla morte chiunque lui abbia voluto. Secondo Anakin “i Jedi sono il male” proprio per aver nascosto e rigettato questo potere. Quindi decide di mettersi contro i Jedi e giura fedeltà a Darth Sidious.
Mi sta accadendo qualcosa.
Non sono il Jedi che dovrei essere.
Voglio di più. E so che non dovrei.
Anakin ha deciso di passare al Lato Oscuro della Forza, è diventato l’apprendista Sith di Darth Sidious. Ma Anakin non ha mai voluto questo. Il suo unico desiderio era quello di imparare quel potere, per salvare Padmé dai suoi incubi, per non permetterle di morire durante il parto. Ha giurato che avrebbe fatto tutto quello che Sidious gli avrebbe chiesto, se egli gli avrebbe insegnato quel potere. La sua obbedienza è immediata: uccide centinaia di bambini al Tempio Jedi e poi tutto l’esecutivo separatista rifugiato su Mustafar.
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Se facciamo caso ad un dettaglio molto importante, Anakin non ha gli occhi fiammeggianti durante la strage al Tempio Jedi, ma li ha gialli e pieni d’odio durante la strage di Mustafar. Questo perché su Mustafar ha ucciso i separatisti in preda all’odio, non per necessità. Infatti, quando ha ucciso i bambini nel tempio, lui non li stava odiando, ma li ha semplicemente sacrificati per salvare Padmé. Su Mustafar poi, inizia a piangere a causa dei suoi sentimenti contrastanti, si sente colpevole di atrocità e disgustato dalle sue azioni, ma il cerchio ora è completo.

Quando Padmé arriva su Mustafar, Anakin le confessa le sue vere intenzioni, cosa velatamente già stabilita dai tempi di Star Wars: L’Attacco dei Cloni durante la scena del pic-nic su Naboo (forse l’unico vero ed importante dialogo del film). Skywalker, in realtà, aveva pianificato di tradire Sidious, toglierlo di mezzo e di governare la galassia assieme a Padmé e tutto sarebbe stato come loro avrebbero voluto. In queste intenzioni, Anakin non ha voluto il potere, ma il suo unico intento era quello di salvare la Galassia dal Senato, in quanto lo ha sempre considerato un corpo senza uno scopo preciso, un corpo facente parte di una Democrazia che ha fallito, con lui in primis.
Ci vuole un sistema in cui i politici si siedano intorno a un tavolo e discutano i problemi,
stabiliscano cosa fare per il bene comune, e poi agiscano.
La visione politica di Anakin è sempre stata abbastanza controversa. Per lui doveva essere essenziale obbligare i politici ad adottare una decisione che loro non avrebbero condiviso, per mantenere la galassia in ordine, una galassia governata da una dittatura. Quando Anakin ha infine rivelato la sua vera natura, non capiva quanto Padmé fosse sconvolta dalle sue parole, ed è proprio in quel momento che la paura della perdita si è trasformata in gelosia.
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Anakin Skywalker ha paura di perdere Padmé, non vuole che lei muoia o che lei lo abbandoni. Accecato dalla rabbia, la solleva dal collo, strangolandola con la Forza (manifestazione letterale dell’attaccamento) provando odio nei confronti di Obi-Wan, credendo che il suo ex maestro l’abbia messa contro di lui ed abbia provato a portargliela via.

Le sue sofferenze diventarono fisiche, quando venne sconfitto da Kenobi, e lasciato a carbonizzare vicino ad un fiume di lava. Le sue sofferenze fisiche diventarono ancora più amplificate quando venne a sapere della morte di Padmé e del bambino che teneva nel suo grembo. Questo è il ciclo finale della sua caduta nel Lato Oscuro ed il fallimento della promessa che aveva fatto a Padmé: Quando prometti tutto, alla fine perdi tutto. Anakin è ormai morto, dando spazio a Darth Vader, un essere senza umanità ed imprigionato nelle sue stesse sofferenze.
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