Kathleen Kennedy ha parlato diffusamente del futuro di Star Wars sul piccolo schermo. Kennedy è diventata direttrice della Lucasfilm quasi 10 anni fa, pochi mesi prima che la Disney comprasse la compagnia da George Lucas. Ha avuto un compito arduo: quello di risollevare il franchise agli occhi del pubblico, dopo le feroci critiche ai prequels all’inizio degli anni 2000.
Dopo la trilogia finale della saga degli Skywalker, che ha totalizzato oltre 4 miliardi al botteghino, si è resa conto che Star Wars avrebbe dovuto concentrarsi sul lato televisivo. L’occasione si è rivelata ghiotta con il lancio di Disney+.
Nel 2017, contestualmente all’annuncio della nuova piattaforma streaming, Bob Iger (all’epoca CEO della The Walt Disney Company) aveva incaricato la Lucasfilm di realizzare delle serie live-action ambientate nella galassia lontana, lontana. La stessa Kennedy sapeva subito a chi rivolgersi per questa svolta, ovvero il regista e sceneggiatore Jon Favreau:
“Sapevo che Jon fosse molto interessato a Star Wars. È stata la prima persona da cui sono andata. Lui ha detto ‘Non solo avrei interesse, ho un’idea’. Quel che rende Jon unico è il suo impegno. Si è concentrato praticamente soltanto su questo negli ultimi anni. È stata una benedizione”

Favreau ha iniziato a lavorare su The Mandalorian ancor prima di firmare ufficialmente con la casa di produzione. Kennedy, non appena venuta alla conoscenza del progetto incentrato su un mandaloriano, ha contattato il più grande esperto dell’argomento, Dave Filoni. Quest’ultimo e Favreau sono subito andati d’accordo, discutendo su come creare il Bambino e come portarlo sullo schermo.
Per la realizzazione delle nuove serie i registi hanno sperimentato una nuova tecnica, chiamata The Volume. Si tratta di un enorme schermo LED che sostituisce i green screen e aiuta registi e attori ad immergersi nelle ambientazioni. Il primo studio è stato realizzato a Los Angeles per la prima stagione di The Mandalorian, ne sono poi stati realizzati altri due a Los Angeles, uno a Vancouver e uno a Londra.
Deborah Chow per quasi la totalità di Obi-Wan Kenobi così come Taika Waititi per il film Thor: Love and Thunder del Marvel Cinematic Universe hanno sfruttato questa rivoluzionaria tecnica. Grazie a questa tecnologia è possibile tagliare i tempi e soprattutto i costi di produzione. The Volume è stato utilizzato nella terza stagione di The Mandalorian – confermata per la fine del 2022 o inizio 2023 – e per Ahsoka, per la quale le riprese sono iniziate da qualche settimana.
FONTE: vanityfair.com