Sappiamo per certo che Sheev Palpatine è sempre stato un calcolatore, fin dai tempi in cui era un semplice Senatore della Repubblica a quando è asceso come Cancelliere Supremo, fino a diventare Imperatore del Nuovo Ordine, comunemente chiamato Impero Galattico. Palpatine, in segreto Darth Sidious, aveva un unico scopo: diventare immortale e spazzare per sempre l’Ordine Jedi e tutti coloro che lo appoggiavano. Ma nei suoi calcoli, ovviamente, Palpatine aveva previsto anche una sua possibile prematura dipartita, ed è per questo che pianificò la Contingenza che prevedeva l’Operazione: Cenere, un’operazione ancora più sanguinosa del famigerato Ordine 66, che avrebbe punito il suo Impero per non aver prevenuto la sua morte.

Le Origini
Lo Shah-Tezh
“È un gioco molto antico. Questa versione si chiama Shah-tezh, ma nel corso dei millenni ha ispirato numerose varianti. Il dejarik. Il moebius. Gli scacchi. Il senso del gioco, tuttavia, non è cambiato quasi mai” [Imperatore Palpatine – Star Wars Aftermath: La fine dell’Impero]
Sheev Palpatine aveva le idee chiare sulla sua vita e sul destino del suo Impero. Infatti, la sua posizione ideologica gli ha permesso di affermare che, se lui fosse morto in maniera prematura ed inaspettata, il suo Impero non avrebbe meritato di continuare a vivere, di conseguenza sarebbe stato distrutto per seguire il destino del suo Imperatore. Questa sua concezione era basata su un gioco da tavolo, lo Shah-Tezh, nella quale il ruolo di tutte le pedine era quello di proteggere l’Imperatore. Se l’imperatore veniva sconfitto, tutte le pedine rimaste in vita fallivano ed il gioco finiva.
“Ogni pedina esiste in funzione delle altre. Questo è l’Imperatore. Tutte le pedine devono proteggere l’Imperatore. Se l’Imperatore muore, la partita finisce a prescindere da quante altre pedine siano rimaste in gioco. Ma il punto non è questo. Tutte le pedine rimaste non meritano di sopravvivere. Un Impero che non riesce a proteggere il suo Imperatore è un fallimento e non deve crollare perché ha perso la figura centrale che lo rappresenta, ma perché non ha più alcun diritto di esistere!” [Imperatore Palpatine – Star Wars Aftermath: La Fine dell’Impero]
La Contingenza
La Contingenza era un piano ideato da Palpatine che stabiliva il destino dell’Impero in caso di una sua morte prematura. L’Operazione: Cenere era parte di questo piano. Il compito di mettere in atto il piano della Contingenza era stato dato a Gallius Rax, un Ammiraglio di Flotta molto caro all’Imperatore. Il piano della Contingenza era molto semplice: distruggere l’Impero abbattendo i suoi elementi più deboli e punendoli per non averlo protetto, mentre era in atto la sua rinascita nelle Regioni Ignote, per mano di suoi eletti e dello stesso Rax, in modo da continuare il suo lascito. Infine, il piano avrebbe contemplato la distruzione di Jakku durante una grande battaglia tra l’Impero ed i suoi avversari, in questo caso la Nuova Repubblica, facendo detonare il nucleo del pianeta, il cui ingresso era all’interno di un Osservatorio. Gli Osservatori erano delle strutture fatte costruire da Palpatine su diversi pianeti ed avevano diversi scopi: laboratori dove portare avanti esperimenti, prigioni o semplicemente dei magazzini dove stipare relitti ed artefatti Sith.

Dopo la morte dell’Imperatore durante la Battaglia di Endor, Rax diede inizio alla Contingenza ordinando l’Operazione Cenere sui pianeti fedeli all’Impero come Naboo e Vardos, e nemici in tutta la galassia, in modo da sterminare la loro popolazione. L’ordine venne diffuso attraverso dei droidi messaggeri chiamati Sentinelle che raggiunsero tutti i comandanti della flotta Imperiale. Gallius Rax ha poi organizzato la morte di diversi comandanti militari dell’Impero, e permise alla Nuova Repubblica di vincere alcune battaglie, in previsione, poi, di distruggere l’Impero e la Nuova Repubblica in un’unica mossa.
Diventato Consigliere dell’Impero, Rax riunì quest’ultimo sotto il suo comando. Portò l’Impero su Jakku con l’intenzione di distruggere il pianeta durante una battaglia contro le forze della Nuova Repubblica, così da sterminare entrambe le fazioni. Purtroppo non riuscì in questo intento, in quanto il Grand’Ammiraglio Rae Sloane sparò Gallius Rax, ferendolo a morte durante la battaglia. Il Consigliere dell’Impero, durante i suoi ultimi momenti di vita, esortò Sloane a riunire la flotta nelle Regioni Ignote, affidando a lei il comando della Contingenza. Sloane eseguì gli ordini, ritirandosi nelle Regioni Ignote con uno Yatch imperiale, assieme al comandante Brendol Hux, suo figlio Armitage ed alcuni bambini soldato. Riunitisi tutti sul Super Star Destroyer Eclipse, Sloane iniziò l’organizzazione di ricostruzione di un nuovo Impero. Questi eventi, anni dopo, hanno permesso l’ascesa del Primo Ordine.
L’inizio
In cosa consiste
“Ammiraglio Versio. L’Operazione Cenere deve iniziare immediatamente. Resistenza, ribellione, tradimento. Queste sono idee che non possiamo più continuare a tollerare. Tu sei uno dei molteplici strumenti che ci permetteranno di spazzare via questi… ideali”
[Sentinella – Star Wars Battlefront II]
Gli ordini postumi dell’Imperatore vennero diffusi dalle Sentinelle, dei droidi messaggeri che raggiunsero gli ufficiali più fedeli all’Impero, in tutta la galassia. Questi ufficiali attaccarono diversi pianeti tra cui Burnin Konn, Candovant, Abednedo, Commenor e Nacronis, ma anche Vardos, un mondo conosciuto per la sua lealtà verso l’Impero, e Naboo, il pianeta natale dell’Imperatore. L’Operazione Cenere consisteva in un bombardamento orbitale da parte di satelliti che avrebbero lanciato dei raggi sui pianeti, con lo scopo di sbilanciare gli equilibri ecologici e devastarne la superficie.

Le battaglie più note
Vardos
“Ordine dell’Imperatore. Epureremo questo pianeta e molti altri. Il terrore dilagherà ovunque, così la galassia ricorderà chi comanda.” [Ammiraglio Garrick Versio – Star Wars Battlefront II]
Subito dopo la morte dell’Imperatore, l’Ammiraglio Garrick Versio ordinò alla Squadra Inferno di recarsi su Fondor per scortare lo Star Destroyer Dauntless del Moff Raythe, che trasportava i satelliti che avrebbero devastato i pianeti bersaglio dell’Operazione: Cenere. A Missione Compiuta, dopo aver distrutto anche l’Osservatorio su Pillio, la Squadra Inferno si reca su Vardos per rendersi conto che i satelliti erano già in funzione. La loro missione richiedeva l’estrazione di un protettorato.
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Una volta intercettato l’obiettivo, la squadra pensò di salvare dalla devastazione del pianeta anche alcuni civili, ma Gideon Hask, un membro della squadra non era d’accordo in quanto gli ordini non lo prevedevano. La questione portò all’ammutinamento di due membri della Squadra Inferno, Iden Versio e Del Meeko che, una volta fuggiti con la loro nave, decisero di arrendersi e consegnarsi all’Alleanza Ribelle.

Naboo
Poco dopo la Battaglia di Endor, il capitano Lerr Duvat venne raggiunto da una sentinella e ricevette l’ordine di attaccare Naboo.
“Per ordine dell’Imperatore, Naboo va mondato”
[Lerr Duvat – L’Impero a pezzi #2]
Arrivato nell’orbita di Naboo, Duvat lanciò i satelliti che iniziarono a devastarne la superficie con i loro raggi. Mentre il caos regnava sul pianeta, con il fuoco che volava nel cielo, le acque che inondavano la capitale ed il caos generale della popolazione, la Principessa Leia Organa – che in quel momento era sul pianeta – capì che la devastazione era causata dai satelliti. Decise quindi, con il benestare della Regina Soruna, di dispiegare dei caccia Naboo per combattere l’Impero. Naboo era stato demilitarizzato anni prima, ma alcuni caccia risalenti ai tempi della Repubblica erano ancora parcheggiati in un vecchio hangar.

“La più grande arma di Palpatine era il terrore. Godeva nel sapere della paura di Naboo. Godeva nel sapere di poter distruggere tutta questa bellezza quando avesse voluto… come ha fatto con Alderaan” [Leia Organa – L’Impero a pezzi #2]
Alla battaglia spaziale parteciparono la stessa Leia Organa, la Regina Soruna e Shara Bey, alla quale si aggiunsero poi i rinforzi, composti dalla flotta ribelle e la squadriglia Danger, con Lando Calrissian al loro comando. Con le preziose informazioni fornite dai due membri disertori dell’Impero, Iden Versio e Del Meeko, la Nuova Repubblica riuscì a distruggere i satelliti, mettere fuori gioco lo Star Destroyer e salvare Naboo. La battaglia si spostò quindi sulla superficie, con i restanti imperiali che cercarono di continuare l’Operazione: Cenere, ma vennero comunque fermati e obbligati alla resa quando i comandanti ribelli attivarono il sistema difensivo della capitale di Naboo.

Burnin Konn
“Oggi l’Impero è vittorioso. La Ribellione non è più una minaccia. Il disperato attacco dell’Alleanza Ribelle alla Morte Nera dell’Imperatore è fallito. Voci sulla morte dell’Imperatore? Invenzioni. Tutti voi che ascoltate queste bugie e che credete di mettere alla prova la forza dell’Impero, risponderete direttamente a me” [Ubrik Adelhard – Star Wars: Uprising]
In seguito alla Battaglia di Endor, il Moff Ubrik Adelhard impose un “blocco di ferro” sul sistema Anoat, mentendo alla popolazione e raccontando che le notizie in merito alla morte dell’Imperatore erano delle falsità. In risposta, nel sottomondo del pianeta Burnin Konn, si diffuse una propaganda contro il blocco del sistema che mise in atto una vera e propria rivolta contro l’Impero. I rivoltosi cercarono di allearsi con i ribelli degli altri pianeti colpiti dal blocco. Tre mesi dopo, l’Impero mandò il Generale Valin Hess accompagnato da una divisione di soldati per sedare la rivolta. Durante l’attacco imperiale, i civili di una delle città fecero resistenza portando il Generale Hess ad ordinare la distruzione del centro popolare. Questa decisione portò alla perdita di tutti i civili e della quasi totalità della divisione imperiale, che contò dai cinque ai dieci mila morti.
– E se brindassimo all’Operazione Cenere? Ero su Burnin Konn.
– Burnin Konn? Un brutto giorno. Dovetti prendere molte spiacevoli decisioni.
– Si, è così. Un’intera città rasa al suolo in pochi attimi. Perdemmo tutto il reparto. Tipo cinque, diecimila uomini.
– Si, tutti eroi dell’Impero!
– Si, e tutti morti.
– Beh, fu un piccolo sacrificio per una grande causa, figliolo.
– Dipende a chi lo chiede, non crede? Tutte quelle persone che morirono. Per loro fu un bene? Le loro famiglie. Quelli con cui io servii. I civili, quei poveri pestafango, morti difendendo le case, morti per la libertà. Fu un bene per loro?
[Migs Mayfeld e Valin Hess – The Mandalorian 2×07]

Altre battaglie
“…Operazioni imperiali in corso hanno preso di mira un’altra decina di mondi tra cui Burnin Konn, Cadovant, Abednedo e Commenor. Alcuni di questi attacchi sembrano essere solo una punizione da parte dell’Impero… Per altri però lo scopo è meno chiaro” [Ammiraglio Gial Ackbar – L’Impero a pezzi #4]
Mesi dopo la Battaglia di Endor, l’Impero ha portato avanti l’Operazione Cenere su decine di altri mondi, tra cui Candovant, Abednedo, Commenor, Nacronis e Senthrodys, la cui crosta terrestre venne frantumata.
“I vostri sforzi nel combattere l’Operazione: Cenere sono stati fondamentali per salvare tante vite innocenti. Detto questo, per quanto l’Ammiraglio Ackbar e io desidereremmo dirvi che la fine è vicina, non vediamo la cessazione delle ostilità per il momento” [Generale Crix Madine – L’Impero a Pezzi #4]
Altri attacchi messi in atto durante l’Operazione: Cenere sono stati svolti verso Chandrila, Mon Cala, Dybbron III, Kortatka, Diamond Tor, Chadawa e Fedovoi End.
Nonostante sia stato difficile prevedere le mosse dell’Impero, le forze della Nuova Repubblica riuscirono a salvare un numero indefinito di civili. Comunque sia, la guerra non sarebbe stata conclusa prima di molti mesi.
La fine
La Battaglia di Jakku
“Stiamo per affrontare un’importante battaglia contro i ribelli. Impegneremo gran parte della flotta, e quella stramaledetta Ribellione dovrà fare lo stesso, se intende tenersi quel settore. Si prospetta come il più grande scontro dopo Endor. Questo è il pianeta desertico di Jakku. Anche se adesso è totalmente inutile presto diventerà famoso per essere il pianeta su cui l’Impero ha sconfitto la Ribellione una volta per tutte” [Grand Moff Randd – Lost Stars]
L’ultima fase della Contingenza ha avuto luogo cinque anni dopo la morte dell’Imperatore, quando le forze della Nuova Repubblica attaccarono l’Impero, riunito su Jakku per ordine del Consigliere Gallius Rax. Durante la Battaglia di Jakku, Rax ha cercato di mettere in atto l’ultimo atto della Contingenza di Palpatine, corrompendo con il lato oscuro il nucleo del pianeta e la sua essenza vitale. Così facendo avrebbe distrutto il pianeta e le due forze militari ormai in guerra da più di vent’anni. La Contingenza venne ostacolata dal Grand’Ammiraglio Rae Sloane in cerca di vendetta nei confronti di Rax, dopo che il Consigliere l’aveva degradata. Sloane uccise Rax e nei suoi ultimi momenti, il Consigliere lo esortò a riunire un gruppo di ufficiali selezionati nelle Regioni Ignote, per ricostruire un nuovo impero.

Le azioni di Rae Sloane compromisero l’Operazione Cenere, ma prendendo il posto di Gallius Rax come leader degli imperiali che erano fuggiti nelle Regioni Ignote, divenne parte del gruppo che fonderà poi il Primo Ordine. La Contingenza raggiunse comunque il suo scopo, procedendo secondo il piano di Palpatine, in attesa del suo ritorno al potere.
“L’Impero si arrese praticamente senza concessioni. L’armistizio sottoscritto con l’Accordo Galattico esigeva che l’Impero cessasse immediatamente il fuoco e che il suo governo fosse subito sciolto. Dopodiché, Mon Mothma firmò un altro documento in cui si affermava che ogni altro ufficiale dell’Impero ancora in vita era da considerarsi un criminale di guerra. Ai funzionari del governo imperiale che non erano stati coinvolti direttamente nel conflitto fu concessa la grazia condizionata, purché rispettassero le leggi dell’Accordo Galattico. Mas Amedda, in cambio, fu liberato senza troppe restrizioni, ma ormai era stato marchiato a vita: i notiziari e i libri di storia lo avrebbero definito per sempre come il leccapiedi che, pur entro certi limiti, aveva contribuito a fondare l’Impero. Nonostante ciò, la Nuova Repubblica gli concesse un governo provvisorio (nonché privo di potere) su Coruscant, sotto lo sguardo attento di uno staff di supervisori che avrebbe dovuto assicurarsi che Amedda rappresentasse poco più di un simbolo mentre continuava a governare senza farlo veramente.” [Star Wars Aftermath – La fine dell’Impero]
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