Tutti conosciamo Luke Skywalker, il coltivatore di umidità di Tatooine diventato il leggendario maestro Jedi che tutti noi conosciamo. In questa visione storica si andrà a identificare i personaggi che hanno contribuito, anche con azioni assolutamente fondamentali, alla distruzione della prima Morte Nera; scardinando Luke dal suo piedistallo.
Da tutti i dati storici che possiamo apprendere, sappiamo che Luke Skywalker è sempre stato un povero coltivatore di umidità su Tatooine, cresciuto dagli zii Beru ed Owen, e ricordato poi come l’eroe ribelle che distrusse la prima Morte Nera nel sistema di Yavin; così salvando i ribelli ed il quarto pianeta dello stesso sistema dalla distruzione. Alla fine di quella battaglia Luke, Han Solo e Chewbecca ricevettero la medaglia al valore dell’Alleanza per la Restaurazione della Repubblica, ossia l’Alleanza Ribelle.

Nel collettivo storico, Luke Skywalker è l’eroe che ha distrutto l’Impero iniziando con la distruzione della prima grande stazione da battaglia mai concepita. Concentriamoci sulla battaglia di Yavin IV, che determinò anche la morte del più spietato Moff che la galassia abbia mai visto: Wilhuff Tarkin.
Sappiamo tutti che Rosso 5, designazione dell’ala-x guidato da Luke e che lo seguirà sino all’ultimo suo viaggio su Ahch-To, riuscì a colpire lo sfiato senza l’ausilio del computer di puntamento ma grazie alla Forza. Poniamoci una domanda molto importante per prima cosa: quel punto debole, quella falla come la definisce Galen Erso in Rogue One: A Star Wars Story, è stata creata per un utilizzatore della Forza? La risposta è molto semplice: NO. Ricordate? i Jedi erano stati “tutti” sterminati dalla purga.

Galen Erso per quasi 20 anni ha mentito all’Impero (lo sappiamo grazie anche al romanzo Catalyst – A Rogue One Story, rischiando la sua vita e perdendo il suo team di scienziati per ingannare il direttore del progetto “Potenza Celestiale”, Orson Kennic, con l’obiettivo di creare la falla nel sistema della super arma ed il fine di far arrivare quella preziosa informazione all’Alleanza. Informazione trasmessa alla ribellione grazie a Bodhi Rook, pilota imperiale disertore; informazione che ha permesso poi alla squadra Rogue One di lanciare l’attacco a Scarif e trafugare i piani della Morte Nera.
Leggi anche: Chi ha rubato i piani della Morte Nera?
Magari partiamo proprio da questo punto: Luke non avrebbe fatto nulla senza l’eroismo, il coraggio e la sfacciataggine della Squadra Rogue One. Jin Erso, Cassian Andor, K2-S0 e il loro equipaggio si sono lanciati in una missione potenzialmente suicida; grazie anche all’ammiraglio Mon Calamari Raddus che ha portato la sua flotta a supporto della missione in essere della squadra Rogue, sono riusciti a trafugare dalla cittadella gli schemi necessari ad individuare con sicurezza la falla nella Morte Nera. Il loro sacrificio ha permesso alla Tantive IV di fuggire, quasi indenne, dall’abbordaggio di Darth Vader con i piani cosi preziosi. Quanto appena descritto è forse la fase finale di tutta la veduta.
Facendo passi indietro di qualche decennio, il primo grande eroe è di sicuro il senatore Bail Organa ed il suo braccio destro (anche sinistro!): il Capitano Raymus Antilles.

Organa sin da subito, nell’oscurità, si è opposto al dominio di Palpatine creando, a rischio di tutti i cittadini di Alderaan (i quali hanno pagato a caro prezzo), delle solide basi per la futura Alleanza Ribelle. Con sani principi ha fatto si che Leia, la sua figlia adottiva, fosse un faro per il suo popolo e per tutta la galassia. Di certo anche la ex-jedi Ahsoka Tano ha il suo peso; grazie a lei si è instaurata la rete di informatori denominata Fulcrum; rete di cui anche Cassian Andor ne faceva parte ed arrivando ai vertici più alti del comando spionistico ribelle.
Ci sono anche i partigiani di Jedha i quali, insieme al loro capo, Saw Gerrera, hanno tratto in sicurezza il pilota imperiale disertore Bodhi Rook permettendo cosi che il messaggio di Galen Erso raggiungesse i destinatari.
Volendo anche analizzare le forze imperiali e la loro strategia, associata alla loro capacità d’attacco e difesa, ed anche se potrebbe apparire marginale oppure insensato, possiamo fornire una medaglia a tutto l’equipaggio dello Spettro. Gli avvenimenti di Lothal sono stati fondamentali per due grandi fattori; il primo è il completo abbandono del progetto Tie Defender di Thrawn grazie al sacrificio del jedi Kanan Jarrus che morì a seguito dell’esplosione di tutte le riserve di carburante necessarie alla produzione dei nuovi velivoli. Il secondo punto è l’eliminazione della 7° flotta, al comando del Grand’ammiraglio Thrawn, grazie al sacrificio di Ezra Bridger che tramite connessione della forza chiamò in soccorso i Purrgil i quali distrussero tutta la flotta di stanza su Lotahl. Sicuramente è innegabile che la 7° flotta, al comando del Chiss, fosse la più efficiente e la meglio preparata e motivata dell’intera forza navale imperiale.

IN CONCLUSIONE
Il nostro Luke Skywalker, in conclusione, si è trovato il lavoro “già fatto”. Oltretutto un lavoro pensato per un buon pilota ma non per un pilota potente nella Forza. Quelle medaglie ricevute su Yavin IV, prima della fuga da quel pianeta, sarebbero dovute essere assegnate non solo ai superstiti, ma anche ai caduti; o meglio, quella medaglia è da dare a tutta la ribellione, che è rappresentata da tutte le vite che si sono sacrificate per rendere la galassia migliore di come era in quel momento. Luke un simbolo? Un simbolo che non ha patito quanto il povero Cassian, che sin da giovanissimo ha sofferto per colpa dell’impero; non come l’ammiraglio Raddus che oltre a perdere il suo pianeta ha perso anche il suo Re. Potemmo continuare ad elencare veri eroi. Luke era da pochi giorni nel “gioco” ribelle e gli danno una medaglia? La cosa più ingiusta ed anche la più assurda.
Questo è un articolo editoriale.
Gli articoli editoriali riflettono il parere e le interpretazioni personali dell’autore,
che possono essere condivisi o non concordanti con l’opinione degli altri membri della redazione di starwarsitalia.net