Da quando è uscito Marvel Star Wars #7: Nuovi pianeti, nuovi pericoli! (cover datata Gennaio 1978) ed il romanzo scritto da Alan Dean Foster La Gemma di Kaiburr (1978) l’universo licenziatario di Star Wars si è espanso per la prima volta su nuovi supporti multimediali, tra cui romanzi, fumetti, serie animate, videogiochi, racconti radio ed anche uno speciale delle vacanze. Tutte queste storie erano ambientate al di fuori dei film originali ed erano basate sul mondo che George Lucas ha creato per i suoi film, ambientandole migliaia di anni prima di Star Wars: La Minaccia Fantasma (con tutto il progetto sulla Vecchia Repubblica) fino ad arrivare a centinaia di anni dopo Star Wars: Il Ritorno dello Jedi (con la saga di Eredità). Tutte queste opere ambientate prima, durante e dopo i film di Star Wars sono stati racchiusi in quello che era riconosciuto come Universo Espanso (Expanded Universe) e molti si chiedevano se fossero già canonici all’epoca, prima della creazione esplicita di un vero canone da parte della Lucasfilm nel 2014, ma soprattutto cosa ne pensasse George Lucas.
Molti elementi di queste opere sarebbero stati poi introdotti nei film prequel (come ad esempio il pianeta Coruscant o la Jedi Aaya Secura) nelle edizioni rimasterizzate della Trilogia Originale (la Outrider, la nave di Dash Rendar che vola nei cieli sopra Mos Eisley) e nella serie The Clone Wars (l’apprendista del Conte Dooku, Asajj Ventress).
Si è anche parlato parecchio della trilogia di romanzi scritta da Timothy Zahn dedicata al Grand’Ammiraglio Thrawn, considerata il sequel spirituale della Trilogia Originale, trilogia di romanzi che ha permesso a Star Wars di restare in piedi durante gli anni 90, conclusi con la decisione di George Lucas di riportare il franchise al cinema con la Trilogia Prequel.

Quando nel 2012, la The Walt Disney Company ha annunciato di aver acquisito la Lucasfilm ed i loro piani di produrre nuovi film di Star Wars, i fan dell’Universo Espanso hanno avuto paura che le loro storie preferite di tale universo sarebbero state ignorate dalla continuità dei nuovi film. Le loro paure diventarono concrete quando nel 2014, la Lucasfilm annunciò che i futuri film non sarebbero stati collegati alle storie raccontate nei trent’anni precedenti e che saranno influenzati solo dai sei film della saga e dalla serie The Clone Wars. Molti fan hanno espresso delusione a seguito di questa decisione, dichiarando che la Disney avrebbe “buttato decine di opere valide”
La Lucasfilm ha realmente “decanonizzato” l’Universo Espanso?
Nel comunicato stampa ufficiale, non compare mai la frase “l’Universo Espanso non è più canonico” e l’unico riferimento sull’Universo Espanso dice che non ha mai avuto un peso canonico in generale:
“Mentre la Lucasfilm ha sempre cercato di mantenere le storie dell’EU coerenti con i film e le serie televisive, Lucas ha sempre chiarito che non si sarebbe mai vincolato a queste storie. Ha creato i film e li ha resi canonici. Questi includono i sei episodi di Star Wars e le tante ore di contenuti viste in The Clone Wars. Queste storie sono statiche nella storia di Star Wars, i personaggi e gli eventi sono quei dettagli sul quale tutto il resto debba allinearsi”
The Legendary Star Wars Expanded Universe Turns a New Page, 25 aprile 2014
Piuttosto che l’annuncio della decanonizzazione dell’Universo Espanso (Anche perché non puoi decanonizzare una cosa che non è mai stata canonica) Lucasfilm ha semplicemente annunciato che “Universo Espanso” è stato rinominato in “Legends” e a partire da quel momento, tutti i nuovi romanzi, i fumetti, i videogiochi e gli show televisivi saranno messi sullo stesso livello di canonicità assieme ai film e a The Clone Wars.
Il malinteso che gira attorno alla frase “La Disney ha decanonizzato l’Universo Espanso” potrebbe essere il risultato di due fattori principali: Le persone hanno ricevuto le informazioni da fonti secondarie a quella ufficiale e che lo stesso George Lucas abbia dato un tacito consenso alla creazione di questo “nuovo canone”.
Lucas ha sempre fornito delle linee guida a tutti coloro che creavano prodotti licenziati (per esempio, nel periodo prima della Trilogia Prequel, agli autori era proibito scrivere romanzi nel quale spiegavano la storia di Anakin Skywalker prima di diventare Darth Vader). Tutto ciò che rispettava queste linee guida, riceveva la “benedizione di Lucas” per entrare a far parte dell’universo di Star Wars.
“A differenza di altre serie come Marvel, DC, Star Trek ed altre serie, ogni storia era collegata ad un’altra. Non esistevano più universi, nessuna discontinuità. Le storie dell’Universo Espanso erano guidate dalla visione di George Lucas. Gli autori venivano pagati per creare queste storie che non erano considerate fanfiction come molti dicono”
The Case for the Star Wars Expanded Universe

Queste visioni erano avvalorate da molti dipendenti della Lucasfilm, soprattutto nella Lucas Licensing (sussidiaria della Lucasfilm), contattati da molti fan dell’Universo Espanso chiedendogli di “combattere contro l’Impero Disney”
“Ci siamo attenuti ad una vera strategia di branding negli anni passati. Questo è Star Wars. Film che vanno e vengono, proprio come fanno le serie televisive, i videogiochi ed i romanzi. Tutti contribuiscono alla leggenda di Star Wars, ma alla fine c’è una sola saga, ed è chiamata Star Wars. Abbiamo cercato di mandare un chiaro messaggio a tutti i nostri fan che tutto quello che facciamo è parte di una grandissima saga”
Howard Roffman, Presidente della Lucas Licensing, 2008
Comunque sia, un impiegato della Lucasfilm in particolare è stato citato raramente nelle opere dell’Universo Espanso. Parliamo di George Lucas. Tra tutte le frasi per far piacere ai “difensori dell’Universo Espanso” George Lucas viene citato solo due volte: in una ristampa de “La Gemma di Kaiburr” (dove Lucas esprime il suo piacere nel vedere che così tanti scrittori abbiano contribuito a scrivere nuove storie di Star Wars) e nella prefazione di “Monsters and Aliens from George Lucas” (Dove non parla di Universo Espanso ma di concept art e modellismo utilizzati nei suoi film).
C’è stato anche un momento in cui, in una intervista, è stato chiesto esplicitamente a George Lucas se l’Universo Espanso rientra nella sua concezione di Star Wars ed egli ha esplicitamente chiarito che lui considera l’Universo Espanso separato dall’universo che lui ha creato.
“Ci sono due mondi qui. C’è il mio mondo, che è rappresentato dai film, e poi c’è quest’altro mondo che è stato creato, che io chiamo “universo parallelo”, il mondo licenziatario dei libri, giochi e fumetti.”
George Lucas, Cinescape, Luglio 2001
“Non leggo quella roba. Non ho letto nessuno di quei romanzi. Non so niente riguardo quel mondo. È un mondo diverso dal mio. Ma cerco comunque di renderlo coerente. Lo faccio con una mia enciclopedia di Star Wars. Così quando se ne escono con un nome o qualcos’altro, vado a controllare se sia già stato utilizzato. Quando dico agli altri che possono creare la propria storia di Star Wars, lo decidiamo noi, come Star Trek, ci ritroviamo davanti a due universi: il mio universo e quest’altro. Loro provano a rendere il loro universo coerente con il mio quanto possibile, ma ovviamente poi diventano entusiasti ed iniziano ad andare verso un’altra direzione”
George Lucas, Starlog, Agosto 2005
Il “noi” pronunciato da George Lucas nell’intervista con Starlog si riferisce probabilmente a sé stesso e a Howard Hoffman, presidente della Lucas Licensing dal 1999 al 2012.
“Howard prova ad essere coerente ma a volte esce dalla linea presa e diventa difficile farlo tornare indietro. Una volta mi ha detto che esistono due universi di Star Trek: C’è la serie televisiva e poi ci sono gli spin-off. Ha detto che sono tutti completamente differenti e che l’uno non ha niente a che fare con l’altro. Gli ho detto ‘Ok, vai avanti'”
George Lucas, Total Film, Maggio 2007
Tenete bene a mente che questo Howard Hoffman è lo stesso che ha dichiarato che i libri ed i giochi hanno contribuito alla stessa saga di Star Wars ma in privato però ha assicurato George Lucas che, come Star Trek, l’Universo Espanso e l’universo di Lucas sono due cose separate. La stranezza è che poi, ancora pubblicamente continuava a dire che gli universi sono uniti. Ovviamente Hoffman stava cercando di non creare controversie con i fan, oppure di accontentare quello che pensava il suo datore di lavoro, ovvero lo stesso George Lucas.
Leland Chee, il “Custode dell’Holocron” (La sua figura è quella di mantenere coerenza nell’universo di Star Wars, come se il tutto fosse scritto all’interno di una enciclopedia) in precedenza era irremovibile sul fatto che non esisteva nessun universo parallelo di Star Wars (in diretta contraddizione con le dichiarazioni di George Lucas), ma successivamente ha dichiarato che l’universo canonico di George Lucas era separato da tutto ciò che faceva parte del mondo licenziatario.
“Il canone di Lucas – e quando parlo del ‘suo canone’ sto parlando del suo lavoro con i film e la serie The Clone Wars- è estremamente importante. Ma quello che succedeva nei libri non era realmente nella sua visione”
Leland Chee, SyFy’s “Fandom Files #13”, gennaio 2018

Nonostante che sia il moderatore enciclopedico di tutta la cultura di Star Wars, Leland Chee ha sempre parlato a favore dell’Universo Espanso come parte integrante del mondo creato da Lucas. Effettivamente, Chee non ha mai lavorato a stretto contatto con Lucas, al contrario di Dave Filoni (Direttore e produttore di The Clone Wars di cui Lucas è il mentore)
“Non ho un contatto diretto con George riguardo la continuità di Star Wars. Dave Filoni, che ha lavorato su The Clone Wars invece, lo è. Quindi per me, lo spirito dei lavori di George si basa nei film e non va oltre a questo”
Leland Chee, SyFy’s “Fandom Files #13”, January 2018
Al contrario di Leland Chee, Dave Filoni è molto meglio coinvolto nella cultura di Star Wars e riesce a dare una vera visione di quelli che sono i sentimenti di George Lucas riguardo l’Universo Espanso.
“Per me ed il mio tirocinio qui alla Lucasfilm, lavorare con George Lucas e tutto il resto, per noi l’Universo Espanso era così come viene chiamato. Un universo espanso. Praticamente le sue storie, che sono molto emozionanti e divertenti, rappresentano una visione su Star Wars ma non sono necessariamente canoniche per lui. Ed è stato così fin da quando ho messo piede nella Lucasfilm e per tutto il periodo in cui abbiamo lavorato su The Clone Wars. Lui credeva che The Clone Wars ed i suoi film erano quello che rappresentava la realtà di tutto, il canone, e poi c’era tutto il resto. Per questo l’annuncio della trasformazione dell’Universo Espanso in Legends per me non ha avuto nessun effetto, è stato come ‘Ah, ok. Beh è sempre la stessa cosa, perché è così che ho sempre lavorato'”
Dave Filoni, ComicBook.com, September 2017

Chiamiamola una teoria complottista dei puristi dell’Universo Espanso, quella che dichiara un ripensamento dalle dichiarazioni dell’unico universo da parte dei dipendenti della Lucasfilm, a causa di una campagna di disinformazione da parte di Kathleen Kennedy (ex-vice di Lucas ed ora presidente della Lucasfilm) e della Disney per sotterrare per sempre l’Universo Espanso.
Settimane prima che Kathleen Kennedy diventasse presidente della Lucasfilm, e mesi prima che la Lucasfilm facesse accordi con la Disney, la casa editrice Del Rey pubblicò una guida, chiamata “The Essential Reader’s Companion”, una guida di riferimento che forniva riassunti dei libri dell’Universo Espanso in ordine cronologico. In questo libro, l’autore (Pablo Hidalgo) ha ribadito quello che George Lucas ha sempre pensato fin dall’inizio:
“Il canone definitivo dell’universo di Star Wars, abbraccia i film e le produzioni televisive in cui George Lucas è coinvolto. I film e la serie The Clone Wars sono quelle opere dal quale lui ed i suoi scrittori prendono riferimenti quando creano nuove storie cinematiche di Star Wars. Ma Lucas permette ad un Universo Espanso di esistere parallelamente a quello che lui ha direttamente creato. Anche se queste storie hanno il timbro d’approvazione, non rientrano nel suo canone a meno che non siano raffigurate cinematicamente in uno dei suoi progetti”
Pablo Hidalgo, Star Wars: The Essential Reader’s Companion, October 2nd, 2012
È altresì vero che Lucas ha incluso alcuni elementi dell’Universo Espanso nei suoi film e in The Clone Wars (come il pianeta Coruscant, creato dalla mente di Timothy Zahn nella prima trilogia di Thrawn) ma è anche vero che Lucas ha ignorato molti altri dettagli nelle medesime storie dell’Universo Espanso (Nella trilogia di Thrawn degli anni 90, è spiegato che i cloni combattevano contro la Repubblica, nella guerra dei cloni). Il maestro jedi Even Piel è morto nella terza stagione di The Clone Wars (2011) ma poi magicamente ricompare nel romanzo Coruscant Nights I: Jedi Twilight (2008) ambientato dopo gli eventi di Star Wars: La Vendetta dei Sith. Un’altra differenza possiamo vederla nel pianeta Mandalore: nella serie The Clone Wars è completamente diverso da come viene descritto nella serie di romanzi sui Republic Commando, scritta da Karen Traviss, serie poi cancellata e che ha creato tanto clamore tra i fan.

Mentre dichiarava la sua posizione sul mondo licenziatario dell’Universo Espanso rispetto al suo universo, George Lucas ha avuto un comportamento diverso quando si è parlato della serie The Clone Wars:
“Questo è Star Wars, e non faccio nessuna distinzione tra la serie ed i film”
George Lucas, SciFiNow, October 2011
La frase che molti fan dell’Universo Espanso utilizzano per difendere lo stato canonico dell’universo licenziatario, è quella dove George Lucas dichiara che la sua idea per una trilogia sequel avrebbe seguito le avventure del nipote di Darth Vader, molto simile a quella dei libri. Questa sua dichiarazione ha portato molti ad elaborare la teoria che la trilogia sequel di Lucas si ispirasse completamente all’Universo Espanso, confermando che considerava lo stesso come canonico. Infatti, nell’intervista fatta nel 2007 a Total Film, Lucas ha esplicitamente escluso le storie dell’Universo Espanso dalla sua idea di continuazione della storia dopo i fatti di Star Wars: Il Ritorno dello Jedi.
“Ho lasciato delle specifiche istruzioni che non ci debbano essere altri film. Non ci saranno episodi 7, 8 e 9. Questo è perché non ci sono altre storie. Dico, Non ho pensato a tutto. Ora ci sono romanzi ambientati dopo Episodio 6 che comunque non rappresentano quello che avrei fatto io. La storia di Star Wars è la tragedia di Darth Vader. Quando Vader muore, non ritorna in vita, l’Imperatore non viene clonato e Luke non si sposa”
George Lucas, Total Film, Maggio 2007
Una cosa divertente è che su un sito di fan che raccoglie citazioni di Lucas in difesa dell’Universo Espanso, viene riportata l’intervista che avete appena letto concludendola con “Ora ci sono romanzi ambientati dopo Episodio 6.” omettendo completamente quello che Lucas dichiara dopo, implicando che Lucas sia contento delle storie ambientate dopo l’Episodio 6. Quindi facciamo attenzione a quello che gli estremisti dell’Universo Espanso dicono!
Nell’Universo Espanso, Palpatine ritorna in vita impossessandosi di corpi clonati (Dark Empire) e Luke si sposa con Mara Jade (Union), uno dei personaggi più odiati da George Lucas.
“George non sopporta Mara Jade. Loro sono usciti e si sono ritrovati con una sorta di modella che sembra sia uscita dalla copertina di una rivista e lui diceva che questo non era Star Wars e non era la sua visione di Star Wars. Poi questa tipa ha sposato Luke, e lui ha detto ‘I Jedi non si sposano’ quindi per lui queste cose erano importanti”
J.W. Rinzler, autore ed editor della Lucas Licensing
Dopo aver tenuto l’intervista con Total Film, George Lucas cambiò idea, e decise che la storia non sarebbe più finita con la morte di Darth Vader, ma che avrebbe avuto un seguito. Così iniziò a scrivere una prima stesura della Trilogia Sequel, poco prima della vendita alla Disney, nel 2012. Alla fine, il trattamento che scrisse non venne utilizzato dalla Lucasfilm, tranne che per alcuni dettagli che vennero utilizzati, come ad esempio il ritorno di Palpatine in Star Wars: L’ascesa di Skywalker. Un’altra idea che sarebbe stata presa in considerazione era quella di Jacen Solo, il figlio di Han e Leia che sarebbe passato al Lato Oscuro.
“Il figlio che passa al Lato Oscuro è sempre stato messo in conto. I film iniziano proprio quando il fatto era già accaduto. Il cacciatore di Jedi si è evoluto da ‘Talon che seduce il figlio’ al figlio direttamente”
Pablo Hidalgo, Gennaio 2018
Nella versione di Lucas il figlio sarebbe stato sedotto da Talon, non da Lumiya (il maestro sith di Jacen). Inoltre, Jacen (assieme a suo fratello) era già morto nei romanzi, lasciando Jaina come unica figlia di Han e Leia ancora in vita. In poche parole: Che alla direzione della Lucasfilm ci sia stato ancora George Lucas o Kathleen Kennedy, comunque avrebbero continuato ad ignorare l’Universo Espanso e la sua continuità.
“Nelle bozze di Lucas non c’erano Jaina, Jacen o Anakin Solo”
Pablo Hidalgo, Gennaio 2017

Perché George Lucas permetteva lo sviluppo dell’Universo Espanso anche se non lo accettava come canonico?
La risposta potrebbe sembrare ovvia per alcuni ed inaccettabile per altri, ma la ragione è molto semplice: soldi!
Secondo J.W. Rinzler, editor della Lucas Licensing, la ragione di tutte queste licenze da parte di George Lucas era perché portavano soldi all’azienda:
“Licenziare, iniziando dall’Episodio I, aveva permesso all’azienda di diventare un colosso, racimolando carichi di soldi. Quindi non ti preoccupi di licenziare! (ride)”
J.W. Rinzler, autore ed editor della Lucas Licensing

L’ambito del licenziare prodotti comunque, non era un lavoro diretto di Lucas ma dei suoi collaboratori, ed egli si assicurava sempre che il tutto fosse coerente con la sua visione di Star Wars (permettendo, purtroppo, che il matrimonio tra Luke e Mara Jade avesse luogo). Rinzler ha spiegato per Lucas questi aspetti non rappresentavano la priorità del suo lavoro.
“George aveva cose più grandi a cui pensare. Stava cercando di cambiare il cinema con la tecnologia digitale. Non si faceva coinvolgere nelle minuzie dell’Universo Espanso. Aveva, letteralmente, di meglio da fare”
J.W. Rinzler, autore ed editor della Lucas Licensing
Forse il business del mondo licenziatario potrebbe spiegare il contrasto tra quello che Howard Hoffman aveva detto in privato a Lucas (l’universo dei film è separato da quello licenziatario, come succede in Star Trek) e quello che diceva in pubblico (l’universo dei film e quello licenziatario erano sulla stessa linea temporale). I fan sarebbero stati molto meno interessati nell’investire i propri soldi in prodotti licenziatari che non sembravano autentici e non facevano parte della linea storica di Star Wars. Quindi la Lucas Licensing promuoveva la bugia che tutti i romanzi, i fumetti ed i giochi erano costituiti da storie che avevano luogo nell’universo cinematografico di George Lucas. Nel frattempo Lucas prendeva e sceglieva dei minimi aspetti dell’Universo Espanso, quelli che più gli piacevano, e li riscriveva a suo piacimento. Che George Lucas sia stato a sua volta vittima di queste bugie, o che ne sia stato un complice per il bene delle vendite dei prodotti licenziati, resterà sempre un mistero.
Quando George Lucas si è ritirato dalle scene ed ha scelto la sua vice Kathleen Kennedy come suo successore, la Lucasfilm ha deciso finalmente di cambiare la mentalità della Lucas Licensing, rendendo l’idea di George Lucas riguardo l’Universo Espanso una vera e propria politica aziendale. Con Lucas fuori dall’azienda, il neonato Lucasfilm Story Group ha avuto l’opportunità di iniziare a formare e a coordinare tutto il mondo licenziatario di Star Wars, in modo che tutti i nuovi romanzi, fumetti e giochi potessero restare coerentemente sullo stello livello di canonicità dei film e delle serie televisive. Proprio come aveva fatto Lucas in precedenza, lo Story Group avrebbe continuato ad includere elementi dell’Universo Espanso propriamente nel canone come, ad esempio, il tanto adorato Grand’Ammiraglio Thrawn.
Infine, Disney-Lucasfilm adesso si sta prendendo la colpa di aver semplicemente reso più esplicita una verità che lo stesso George Lucas ha sempre dichiarato e che la Lucas Licensing ha cercato di ignorare o sminuire. Il caso era ormai così tanto importante che era inevitabile creare una controversia con i fan, soprattutto quando Lucas ha lasciato le redini alla sua vice, Kathleen Kennedy, che si è presa la colpa di una cosa che era tale già da più di vent’anni.
Comunque sia, che un prodotto sia canonico o no, dovrebbe essere irrilevante fin quando è un buon prodotto, bello e godibile ispirato a Star Wars. Si possono citare tantissimi bei romanzi, fumetti e videogiochi che hanno fatto la storia di Star Wars anche non essendo canonici. Un esempio potrebbe essere quello del videogioco Knights of the Old Republic, che è stato un gioco fenomenale con una storia ricca, anche se non è realmente accaduto migliaia di anni prima di Star Wars: La Minaccia Fantasma. Anche la miniserie animata Clone Wars di Genndy Tartakowski è diventata un cult tra i fan, a volte considerata meglio di The Clone Wars.

Alla fine, lo scopo di ognuno di noi, con questi prodotti, è quello di goderceli e di intrattenerci. La Lucasfilm non ha cancellato niente, e quei prodotti sono sempre lì, nelle nostre librerie pronti ad essere letti e riletti, giocati e rigiocati, senza che nessuno possa giudicarci.
Questo è un articolo editoriale.
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