Nel 2023 è prevista l’apertura del Lucas Museum of Narrative Arts e per questo avvenimento il museo sta effettuando acquisizioni importati, quasi galattiche, aggiungendo alla collezione opere di Frida Kahlo, Robert Colescott e Artemisia Gentileschi.
Quando fu annunciata, con l’idea dell’arte narrativa, la costruzione del museo da parte di George Lucas, le critiche furono molto crude. L’idea fu tacciata di superficialità poiché l’intenzione di Lucas è quella di raggruppar i fumetti, le illustrazioni ed i dipinti di Norman Rockwell che lo stesso Lucas ha collezionato negli anni ed esporre, assieme alla sua collezione, alcune opere amate da Lucas stesso come i costumi e le attrezzature di Star Wars reperite dagli archivi della Lucasfilm.

In questi giorni l’interesse del museo si sta evolvendo, difatti l’attenzione è stata estesa superando la fantasia dell’America bianca ed innocente presente nei lavori di Rockwell, cosi da poter includere l’arte dei principali artisti neri e latini.
La visione più ampia e inclusiva viene sia da Lucas che da sua moglie, Mellody Hobson, importante filantropa con cui è convolato a notte nel 2013. Questa nuova visione ha portato a nuovi acquisti effettuati dal direttore del museo Don Bacigalupi: in particolare l’archivio dell’artista Judy Baca che comprende circa 350 oggetti, dagli schizzi alla corrispondenza, il suo epico progetto murale degli anni ’70 (e tuttora in corso) sulla storia multiculturale della California noto come The Great Wall of Los Angeles.
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Con il nuovo amministratore delegato e direttore, Sandra Jackson-Dumont (in precedenza capo dell’istruzione al Metropolitan Museum of Art di New York), ed il curatore capo, Pilar Tompkins Rivas (ex capo del Vincent Price Art Museum di Monterey Park, California) la missione del museo si è ampliata ed ha effettuato importati acquisti, tra cui un dipinto di di Alice Neel dal Metropolitan Museum of Art, Fish Market (1947), ed un dipinto storico di Robert Colescott. Alla fine del 2020 invece, hanno acquistato un celebre ritratto di Frida Kahlo.
I curatori del museo sperano che i visitatori vadano a “cercare” Star Wars e nel contempo possano apprezzare l’arte nel suo insieme imparando ad apprezzare i molteplici artisti che dimorano attraverso le loro opere.
FONTE: theartnewspaper.com