
Tempo fa, mentre mi trovavo in libreria in cerca di qualcosa di nuovo da leggere, mi sono imbattuto in quella che si autoproclamava la “Bibbia del Nerd“. Stupefatto, ma alquanto incuriosito, decidevo di comprarlo. Improvvisamente vengo a scoprire che esiste una religione ufficialmente riconosciuta (solo in alcuni Stati) e questa, si chiama La Chiesa del Jedismo internazionale.
Lo so cosa vi state chiedendo, ed è stata la prima domanda che mi sono posto anche io “possibile che esistono veramente delle persone nel mondo che celebrano la passione per una saga cinematografica, esaltandola all’esasperazione tanto da sconfinare quella linea sottile, rendendola un culto?”
La risposta è No! Non si festeggia nessun San Luke da Tatooine né tantomeno nessun Profeta Maestro Yoda. Semplicemente la Chiesa del Jedismo segue una nuova idea di filosofia basata sull’idea di una forza onnipotente, per l’appunto la Forza, energia vitale che connette ogni essere vivente, cose animate ed inanimate all’universo.
Quindi cos’è il Jedismo?
Il Jedismo è un fenomeno britannico nato nel 2001, dove improvvisamente centinaia di migliaia di persone, di fronte a delle nuove norme ed all’obbligatorietà di enunciare la propria fede religiosa, dichiararono di praticare la Fede Jedi, riprendendo le regole, la mitologia e i riti dei cavalieri Jedi creati da George Lucas. Il loro atto di sfida nei confronti delle autorità britanniche passerà alla storia come “fenomeno della religione Jedi nei censimenti”. In questo frangente, un adolescente britannico con la sindrome di Asperger, Daniel M. Jones (tre diplomi in Music Technology, eMedia e Performing arts, una laurea in Counseling psicologico, studioso del Buddismo e terapista di una tecnica di libertà emotiva, ricercatore di meccanica e scienza quantistica, musicista e YouTuber), conosciuto anche con il nome Maestro Jedi Morda Hehol, nel 2007, all’età di ventun anni, grazie al suo libro, diventa famoso in tutto il mondo come fondatore della Chiesa del Jedismo, la prima religione digitale al mondo.

In queste pagine l’autore enuncia i principi della saggezza Jedi e offre consigli pratici per attingere al potere della Forza nella vita di tutti i giorni.
Aldilà della faziosa copertina che potrebbe trarre in inganno un utente meno esperto, per via della palese analogia con “Gli Ultimi Jedi”, il libro si presenta ben scritto, scorre molto bene ed è assimilabile alla categoria “mistico-filosofico” o quantomeno in quella “benessere mentale”, visto che il fine ultimo di questa religione è migliorarti la vita.
Il libro, suddiviso in nove capitoli, ognuno dei quali è dedicato ad un aspetto della vita, più come Bibbia, cerca di imporsi come una sorta di, passatemi il termine, ” Sun Tzu moderno”, poiché tramite aforismi, metafore ed un insieme di insegnamenti, cerca di fornire un esauriente compendio sulle vie della Forza da adottare.
Il Jedismo quindi, secondo quanto riferito da Daniel M. Jones è “una religione composta da una serie di credenze e convinzioni. E viene applicata anche come una filosofia che può migliorare la vita a chiunque. Abbiamo membri a diversi livelli. Si comincia come apprendista fino ad arrivare al Cavalierato, dopo studi, lavoro e addestramenti. C’è un Consiglio ai vertici che crea e mette in pratica le decisioni della Chiesa”.
La religione di Star Wars ha dunque anche una gerarchia e non possono mancare riti nel segno della Forza: “Celebriamo dei riti di unificazione Jedi per le persone unite nella forza. Queste cerimonie vengono celebrate dai ministri della nostra Chiesa e sono cerimonie private”. Al posto delle preghiere, “usiamo tecniche di ordinamento cosmico, i membri seguono il training della Chiesa Jedi per arricchire le loro vite e farli giungere pacificamente al livello di consapevolezza dell’esistenza”. I diversi Ordini sono organizzati in maniera piuttosto differente ma tutti hanno una sorta di iniziazione e una classificazione in “livelli di conoscenza”: iniziati, studenti, Padawan, Cavalieri e Master. Ciò che li accomuna sono la meditazione e le arti marziali.
Non c’è emozione, c’è pace.
Non c’è ignoranza, c’è conoscenza.
Non c’è inquietudine, c’è serenità.
Non c’è morte, c’è la Forza.

“Rabbia, paura, violenza: sono loro il Lato Oscuro! Veloci ti raggiungono quando combatti! Se anche una sola volta la strada buia tu prendi, per sempre essa dominerà il tuo destino!” infatti esistono anche ordini che hanno abbracciato il lato oscuro della Forza, pur distanziandosi da essere nominati Sith. Essi esplorano soprattutto l’energia distruttiva, della violenza e della rabbia, al fine di controllarla. Citando il Maestro Yoda: “La grandezza non conta; guarda me: giudichi forse me dalla grandezza? Non dovresti farlo infatti, perché mio alleato è la Forza, ed un potente alleato essa è!”. Parliamo ora di quanto sono “grandi” e diffusi questi ordini Jedi su questo pianeta.
Jedismo nel mondo
In realtà il Jedismo, come filosofia di vita, nacque nel 1978 appena uscì il primo Star Wars. L’Ordine del Tempio dello Jedi è una Chiesa ufficialmente riconosciuta negli Stati Uniti dal 2005. La Comunità Jedi comincia a essere attiva dal 1996 con il Praexeum di Kharis Nyteflyer, che poi si è evoluta. L’Accademia della Forza in USA, è l’Ordine attivo sin dagli Anni 90 e contemporaneamente erano nati diversi Ordini quali Il Credo Jedi ed i Jedi del Nuovo Millennio.
In Australia più di 70.000 persone si sono dichiarate Jedi (lo 0,37% della popolazione). L’Australian Bureau of Statistic (ABS) è stato addirittura costretto a emettere un comunicato stampa ufficiale per rispondere alla pressione e alle domande dei media, annunciando che tutte le risposte in cui si parlava di religione Jedi sarebbero state definite come nulle e denunciando l’impatto incontrollabile conseguente a dichiarazioni fuorvianti, arrivando a alterare documenti ufficiali. Tale fenomeno attrasse l’attenzione del sociologo della religione Adam Possamai che nel suo libro Religion and Popular Culture: A Hyper-Real Testament colloca la Religione Jedi in una specifica categoria metodologica (le “religioni iperreali”, per l’appunto) e dimostra come esista comunque in Australia una certa ostilità verso queste nuove religioni.
E in Italia? non essendoci un’obbligatorietà di dichiarare la religione di appartenenza, non si ha modo di verificare il numero di simpatizzanti o aderenti, anche se in realtà esistono siti web e piccoli gruppi di persone che si dichiarano Jedisti o appartenenti alla chiesa del Jedismo.
Cosa ne pensa George Lucas di questa religione?

Secondo quanto dichiarato dall’onnipotente George, la religione in Star Wars è una componente fondamentale. George Lucas dal canto suo però non ritiene che Guerre Stellari possa essere considerato “profondamente religioso”, ma certamente si fa carico di problematiche proprie della religione. Il creatore di Star Wars aggiunge inoltre: “Ho inserito il concetto di Forza nel film nel tentativo di risvegliare una sorta di spiritualità nei giovani. Una fede in Dio, più che in un determinato sistema religioso. Ciò che è necessario è porsi la domanda , più che ricevere la risposta“. Visto quanto successo quindi, possiamo sicuramente dire che l’obiettivo è stato raggiunto…
Se l’articolo è stato di vostro gradimento e volete approfondire questo argomento, potete collegarvi alle pagine ufficiali dei siti becometheforce e jedichurch.