Il voto di Barash è un particolare giuramento da parte di un Jedi, menzionato per la prima volta in Darth Vader: Macchina Imperiale.
In che cosa consiste?
Un Jedi che aderisce al voto di Barash deve astenersi da tutte le attività legate all’Ordine e staccarsi in parte dal mondo stesso, si diventa una sorta di eremita. Bisogna allontanarsi da qualsiasi cosa che non sia la Forza. Questo giuramento è nato come una sorta di espiazione, penitenza per Jedi che avevano commesso cose orribili. Si trascorrevano anni, persino tutta la vita, in solitudine ed in meditazione. Tuttavia, in molti sceglievano questo percorso per rafforzare il proprio legame con la Forza o per rafforzarlo.

Personaggi noti che hanno aderito
Il primo personaggio noto per aver aderito al voto di Barash è il Maestro Jedi Kirak Infil’a. Quest’ultimo credeva che il suo unico scopo fosse combattere, ma redendosi conto del suo errore, decise di intraprendere questa vita. Egli riteneva di dover vivere in estrema connessione con la Forza fino a che la sua vera via non gli fosse stata chiara. Così rimase isolato nel monastero Jedi sulla luna fluviale di Al’doleem fino a quando Darth Vader lo rintracciò e lo uccise. Essendo rimasto lontano dai conflitti, Kirak Infil’a era uno dei pochi Jedi sopravvissuti all’Ordine 66.

Un altro importante Jedi che ha aderito al voto di Barash è Dez Rydan, lo abbiamo conosciuto nel romanzo Nell’Oscurità. Dez, dopo essere stato attaccato dai Drengir, decise di intraprendere questo percorso poiché il suo legame con la Forza si era spezzato. Inoltre, il giovane Jedi sentiva di non riuscire a bilanciare il proprio desiderio di avventura con gli obblighi dell’Ordine, soprattutto l’essere costantemente disponibile per servire gli altri.
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