Il sesto episodio della seconda stagione di “The Mandalorian” è stato intenso per tutti. I fans e il pubblico di tutto il mondo si sono ritrovati d’accordo nel definirlo come uno degli episodi maggiormente riusciti di tutta la serie, almeno fino ad ora. Il merito di tutto questo è senza dubbio da attribuire al regista, Robert Rodriguez. E pensare che non doveva nemmeno essere lì.
Rodriguez ha raccontato la sua esperienza a SFX, spiegando come sia arrivato ad ottenere l’ingaggio e come si sia poi svolta la lavorazione dell’episodio. Tutto parte dalla curiosità relativa alla sua “assunzione” dell’ultimo momento.
“Sono amico di Jon Favreau, e aveva bisogno di un sostituto dell’ultimo minuto per la regia. Quindi ho detto ‘Certo che vengo a divertirmi nell’universo di Star Wars!’. Che sogno!”

Rodriguez non ha specificato il nome del regista che ha dovuto sostituire, ma molti rumor riportano che James Mangold avrebbe dovuto dirigere l’episodio. Il regista però, ha negato qualunque coinvolgimento nella produzione, rendendo questa questione un mistero.
Ed è proprio così che è nato uno dei capolavori dello show, dalla passione e dal divertimento di un regista.
“E’ stato così divertente, ha superato tutte le mie aspettative. Non avete idea di che cosa significhi camminare su un set che ha quel tipico look alla ‘L’impero colpisce ancora’! E tutto è ambientato proprio in quell’era, appena dopo ‘Il ritorno dello Jedi’, è proprio quel periodo, quindi hai davvero l’impressione di aver realizzato un tuo sogno d’infanzia!”
Robert Rodriguez, oltre ad essere un regista professionista con una grande filmografia all’attivo (Vedesi “Dal tramonto all’alba“, “Grindhouse” e “Alita – l’angelo della battaglia“), è un autentico fan della saga, e nonostante il ruolo cruciale sul set, non ha perso l’occasione per divertirsi come un bambino.
“Tutto d’un tratto vai in giro, tocchi tutto e pensi ‘Ehi, ma questo è lo strumento con cui Han Solo parlava quando ha sparato e ha detto agli stromtrooper di non andare a controllare’! E’ un’esperienza strana e a dir poco esilarante, quella di trovarti sul set della tua infanzia, è davvero fico. Fa tutto parte di un linguaggio visivo che è radicato nelle nostre teste. Mi sono anche fatto un selfie, della serie ‘Guardate, sono io accanto ad un pannello di controllo, non è una figata?’ Troppo divertente!“

Tra le altre cose, poco prima di intervenire alla regia di “The Mandalorian”, Rodriguez aveva appena terminato la lavorazione di “We can be heroes”, originale Netflix che ha proprio Pedro Pascal come protagonista.
“Ho terminato il film prima di lavorare a ‘The Mandalorian’, quindi è stata una sorpresa, tipo ‘Hey, anche tu qui!’Lavorare con Pedro è molto divertente. Nel film (We can be heroes) è stato fenomenale, ed è stato grandioso lavorare insieme!”
Che dire? Robert Rodriguez ha approcciato un prodotto che non conosceva, se non in veste di fan, senza alcun preavviso, mettendoci la stessa passione che accomuna noi altri. Forse è proprio per questo che il risultato è stato così soddisfacente, e forse è proprio di questo che ha bisogno il franchise per andare avanti in maniera matura e riuscita: teste pensanti, appassionate e rispettose che lavorino con serietà, mestiere e trasporto.
FONTE: gamesradar.com