Questo numero inaugura il nuovo arco narrativo, della Dottoressa Aphra, l’archeologa criminale più famosa della galassia. Abbiamo anche un avvicendamento tra gli scrittori; ora abbiamo Alyssa Wong alla creazione della storia e l’italiana Marika Cresta ai disegni. Il nuovo gruppo di lavoro sta dando una ventata di novità senza compromettere le basi già poste nella passata serie. Se vogliamo utilizzare un termine cinematografico, questa è la seconda stagione, primo episodio. La novità è la tipologia di edizione; saranno uscite brossurate e non troveremo queste storie nello spillato di Star Wars 2020 come accadde per la stagione precedente della serie. Questo arco narrativo è ambientato tra Episodio IV ed Episodio V; oltre alla protagonista ed a Black Krrsantan, incontreremo nuovi ed interessanti membri dell’equipaggio.
Titolo: Dottoressa Aphra: Fortuna e fato
Anno: 2020
Autore: Alyssa Wong, Marika Cresta, Rachelle Rosenberg
Formato: Brossurato
Pagine: 112
Lingua: Italiana
Editore: Panini Comics
Prezzo di copertina: 13€
Acquistalo su:
Amazon.it

Sinossi
Sempre la stessa storia: Aphra è alla ricerca di manufatti pericolosi e molto proficui. In questo capitolo è alla ricerca degli Anelli di Vaale, ma dovrà mettere insieme una nuova banda, più umana, di scienziati e cacciatori di tesori. Un ottimo inizio per chi ancora non conosce bene la nostra archeologa criminale!
Cosa mi ha colpito
I collegamenti
Nella prima pagina possiamo subito notare i collegamenti con la serie precedente; vediamo subito Aphra che ricorda le sue decisioni partendo dalla sua volontà di ricominciare dall’inizio e di chiudere tutti i ponti con i suoi vecchi “amici” come l’aiutante Vulaada, il suo grande amore Magna (alto ufficiale della ribellione) ed in fine suo padre. Scorrendo tra le pagine sarà possibile notare senza dubbio i collegamenti con l‘Alta Repubblica; gli Anelli di Vaale risalgono a quell’epoca come un mezzo di trasporto che utilizzeranno per una fuga…

Il nuovo copione
Con l’ingresso di nuovi volti non si sente la mancanza di quelli presenti nella serie passata. Abbiamo Eustacia Okka che ha un rapporto di odio/amore con Aphra. Anche se a prima impressione sembra di ricalcare il vecchio copione, appena ci si addentra si nota subito la giovinezza della storia assaporando qualcosa di veramente nuovo. Un piccolo spazio lo voglio lasciare anche per i non morti che rivestono un ruolo ironico ma anche spaventoso della storia e non stonano assolutamente.
I disegni e colori
Marika Cresta è la new entry nella parte grafica. Un moto d’orgoglio perché italiana ma obbiettivamente i disegni sono superlativi; i volti sono perfetti e si riconoscono immediatamente i personaggi più conosciuti; ma i disegni nel loro insieme sono incastellati in modo preciso. Possiamo vedere i riflessi precisi, le ombre ed avere un certo senso di profondità. Sappiamo che i disegni sono fondamentali per un fumetto ed in questo non troviamo sbavature di sorta.

Il Cattivo
Appena leggo il nome dei Tagge subito parte il collegamento con l’Universo Espanso (lo troviamo nella serie attualmente in pubblicazione: Star Wars Classic); sono presentati diversamente nell’UE ma non compromettono per nulla con la continuity attuale. Attendiamo lo sviluppo di questo nome poiché in questa “puntata” è presentato solo superficialmente. Di sicuro hanno riservato un ruolo difficile alla faglia Tagge, infatti dovranno sostituire Lord Vader come nuova controparte di Aphra.
Cosa non mi è piaciuto
Per questo volume non ho specifiche su cosa non mi sia piaciuto. Devo dire che sono stato molto sorpreso ogni volta che sfogliavo le pagine. L’edizione è la classica brossurata della panini, la fogliatura è perfetta e risalta alla perfezione i colori dando vita ad ogni singola tavola.
Conclusione
Fortuna e fato come primo episodio della nuova serie risulta molto bello e avvincente; la storia scorre perfettamente e si comprende che nelle prossime edizioni ci saranno dei colpi di scena emozionanti. La nuova squadra di Aphra sembra funzionare benissimo in ogni singola tavola. I collegamenti sono belli, ben strutturati ed integrati alla perfezione. Possiamo affermare che l’effetto “WOW” di un canone coeso è presente ma senza pesare sulla struttura narrativa.