The Mandalorian è la serie televisiva statunitense creata da Jon Favreau e prodotta da Lucasfilm. Le prime due stagioni si possono vedere sulla piattaforma streaming Disney+. Le vicende si svolgono circa cinque anni dopo Il ritorno dello Jedi e 25 anni prima di quelle de Il risveglio della Forza. Sia la prima che la seconda fortunata stagione sono state accolte molto positivamente dalla critica e dal pubblico. La prima ha ricevuto una candidatura come miglior serie drammatica ai 72° Primetime Emmy Awards, vincendo sette Primetime Creative Emmy Awards. La terza è stata confermata.

Trama
Il Mandaloriano è alla ricerca di altri della sua gilda per scoprire dove trovare i simili del Bambino. Si reca prima su Tatooine in cerca di informazioni e poi da lì riparte con un passeggero: una madre di una strana specie che deve ricongiungersi al marito, il quale sa dove trovare altri Mandaloriani. Una volta a destinazione incontra Bo-Katan Kryze, che sa dove trovare un Jedi. Lei promette di rivelarglielo se Mando aiuterà lei ed i suoi a recuperare delle armi da una nave imperiale.
Costei cerca la darksaber presa da Moff Gideon. Riuscita la missione, Bo-Katan rivela a Mando dove trovare la Jedi Ahsoka Tano. Mando e il Bambino partono per Corvus, dove Mando l’aiuta a liberare la città. Dopo gli scontri recupera una lancia in puro Beskar. Ahsoka spiega al Mandaloriano di non poter addestrare il piccolo, ma gli suggerisce di portarlo sul pianeta Tython e di porlo su una roccia al centro di un antico tempio Jedi: lì il bambino potrà “espandersi” nella Forza. Una volta sul pianeta, incontrano Boba Fett (accompagnato dalla rediviva Fennec Shand) per riprendersi la sua vecchia armatura di cui Mando è entrato in possesso.
La Razor Crest di Mando viene distrutta mentre Moff Gideon invia quattro Soldati Oscuri che si impossessano del Bambino. Mando restituisce a Fett la sua vecchia armatura, quest’ultimo e Fennec assicurano a Mando aiuto per ritrovare il Bambino.
Recensione
I colpi di scena sono innumerevoli e questa seconda stagione mi ha subito colpita, prendendomi anche più della prima e riconfermandosi come un vero gioiello in casa Lucasfilm, come Rogue One, eclissando i tre episodi della trilogia sequel (Che non sono stati un grande successo, ma neanche da buttare).
Ho apprezzato l’inserimento nella storia di molti personaggi già visti nelle serie precedenti come Cara Dune. Din Djarin (Il mandaloriano) è un tipo duro fuori e morbido dentro, riesce a catturare il pubblico con grande facilità. Ligio al dovere, con il suo fare da pistolero da vecchio western, ma di grande principio morale, ormai appartiene a una specie in via di estinzione. Sembra che tra tutti quelli della gilda, sia l’unico veramente dedito a seguire il credo. Tutti gli altri sembrano molto più presi dai propri obiettivi personali che alla “via”.
Come sempre in Star Wars viene apprezzato l’eroe senza macchia e senza paura. Una formula che non delude mai. Il ritmo incalzante della storia, contornato dagli scontri sempre sull’onda della trilogia originale, ma con un tocco di avventura in più. La coerenza con l’universo espanso è stata comunque resa in modo egregio. La colonna sonora come sempre fondamentale per accompagnare ogni scena, ha completato il successo di una miniserie già di qualità ottimale. Infine, a rincarare il successo è la presenza del piccolo. Chi non si intenerisce di fronte a lui?

New entry tra i personaggi
Si uniscono nuovi personaggi a tutti quelli già visti nella prima: Bo-Katan Kryze, Ahsoka Tano e Boba Fett. Non avendo visto le serie d’animazione non conoscevo nessuna delle due, ma ora ci vedo molto più chiaro e le ho trovate entrambe molto interessanti. La prima è interpretata da Katee Sackhoff (Battlestar galactica) è una leader Mandaloriana, che aspira a riprendere il potere sul pianeta, ciò le sarebbe possibile soltanto grazie all’acquisizione della spada oscura che appartiene al malvagio Moff Gideon. A differenza di Mando lei non esita a mostrare il volto, così come i suoi alleati, cosa che la rende meno adempiente alle regole del credo.
Per quanto riguarda la jedi Ahsoka Tano, ex allieva padawan di Anakin Skywalker in The Clone wars, poi comparsa nelle altre serie d’animazione. Interpretata dalla bravissima Rosario Dawson, Ahsoka appartiene alla razza dei Togruta. Mi chiedevo come potesse essere sopravvissuta al massacro dei Jedi, ebbene pare che lei avesse lasciato l’ordine a causa di un complotto. Ciò l’avrebbe protetta. Tuttavia un Jedi resta sempre un Jedi. Ho amato la citazione: “La forza è quella che da al Jedi la possanza, è un campo energetico creato da tutte le cose viventi”. Un chiaro omaggio a Obi Wan Kenobi di Alec Guinnes nella Trilogia Originale. Mi auguro che questi due imponenti personaggi possano avere un’alta rilevanza nelle prossime stagioni. Quanto a Fett, mi chiedo di continuo come possa essere sopravvissuto alla caduta nel pozzo tra le fauci del Sarlacc, come abbiamo visto ne L’impero colpisce ancora. E’ interpretato da Temuera Morrison (interprete di Jango Fett ne L’attacco dei cloni). L’armatura mandaloriana di Boba Fett è tornata al suo padrone originale. Questi si allea con Din Djarin, ma comprendiamo che ha ben altri piani.

In conclusione
Il finale di stagione ha rilevato una svolta significativa nella trama, l’arrivo di un personaggio più che noto, in particolare mi ha particolarmente compiaciuta. A tutti sarà scesa una lacrimuccia di commozione. Come sempre oltre all’azione, agli intrighi politici in questa serie vi è una forte componente emotiva che lega come la Forza, le vicende dei personaggi gli uni tra gli altri, i protagonisti più di altri: mi riferisco naturalmente a Din e Grogu, vero fulcro di tutta la serie. Possiamo limitarci ad attendere la prossima con il fiato sospeso ignorando quale sarà il destino di entrambi. La scena post credit inoltre fa da incipit ad una nuova importante serie in live action.