L’artista Jack Hughes ha recentemente raccontato in un’intervista i dettagli dietro alla sua opera di Star Wars che celebra il mese della storia LGBTQ+. Hughes ha esordito raccontando un episodio della sua infanzia legato ad una statua della Principessa Leia:
“Era quasi immacolata. Ho adorato quanto fossero malconci e adorati: graffi e ammaccature, vernice sbiadita. Star Wars si è sempre sentito davvero grintoso e maturo nelle realtà costruite nella mia testa da bambino. Come uomo gay, ho sempre tifato per i perdenti e in quasi tutti i media che ho consumato crescendo, la donna simbolica è sempre stata la perdente. Ecco perché ho amato Leia e ho amato così tanto la sua statuina.
Per questa ragione, ha scelto, come tema principale della sua opera ispirata a Star Wars per celebrare la storia LGBTQ+, le donne della saga. Hughes ha infatti approfondito la sua scelta partendo da Jyn Erso:
“Sono sempre stato attratto dai personaggi femminili. Forse ho visto più me stesso in loro che nei personaggi macho e iper-maschili a cui siamo stati spesso esposti (e lo siamo ancora). Volevo creare un’opera che celebrasse le donne di Star Wars, in particolare quelle che mi facevano venire la pelle d’oca quando erano sullo schermo e, cosa più importante, un senso di speranza per il futuro”.

Ovviamente Leia non poteva mancare, come possiamo notare anche dall’aneddoto citato sopra:
“Per me, Leia è il personaggio femminile più importante di Star Wars, la madrina, se vuoi. Ha creato il mondo precedente e ha aperto un mondo dominato da personaggi maschili, dando voce a tanti personaggi femminili che sono venuti dopo di lei. Volevo rappresentare il suo inizio e la sua fine, creando un’impressione sorprendente ma sottile all’interno del pezzo, un omaggio sia a Leia che alla defunta Carrie Fisher.”
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Anche Padmé, come Leia ha la stessa forza per Hughes, un altro personaggio importante per abbattere gli stereotipi:
“Padmé è rappresentata in modo simile. Vediamo un’altra donna nobile rompere le catene di ciò che ci si aspetta da lei, e sfidare lo stereotipo della giovane donna tranquilla ed educata. È rappresentata in due fasi: regina e senatrice, con i fiori bianchi come un cenno a quelli che adornano i suoi capelli nella sua bara.”

Mon Mothma, leader dell’Alleanza Ribelle e Cancelliera della Nuova Repubblica, e Amilyn Holdo, amica di lunga data di Leia e viceammiraglio della Resistenza, sono personaggi inaspettati, ma audaci. Hughes le rappresenta schiena contro schiena e pronte per la battaglia:
“Mothma e Holdo rappresentano personaggi femminili potenti e rispettati con una vasta esperienza alle spalle. Sono due dei miei personaggi preferiti. Non potevo fare altro che inserirle.”
Rey, la povera ragazza di Jakku diventata Jedi, è in particolare l’unico personaggio ad essere mostrato per intero, un cenno alla sua importanza come eroe della trilogia del sequel:
“Lo vedo più come un omaggio ai poster illustrati originali con Luke e Leia al centro – dopotutto è una fusione dei due.”

Di Star Wars: Gli Ultimi Jedi vediamo Rose Tico e in particolare Phasma, che nonostante appartenga ai cattivi, ha la sua importanza:
“Non ho quasi incluso Phasma poiché tutti gli altri personaggi mostrati appartengono al lato chiaro. Ma era un personaggio così eccellente… un’antagonista femminile ben scritta, anche se le sue apparizioni sono state brevi.”

FONTE: starwars.com