Tony Gilroy, showrunner della serie Andor, è rimasto stupito dall’ultimo episodio Lampi di ribellione. Questo e molto altro è ciò che ha raccontato a Vanity Fair in un’intervista uscita di recente (ma realizzata prima dello sciopero del sindacato WGA).
I resti di Maarva, madre adottiva di Andor, come da tradizione vengono trasformati in un mattone. Durante il funerale, dopo il toccante monologo tramite ologramma della defunta, si scatenano le rivolte contro l’Impero. Si vede Brasso colpire i soldati imperiali con il mattone, che a quel punto diventa una vera e propria arma.
Non ero presente quando hanno girato quella scena. Quando ho visto Brasso colpire il soldato, non penso fosse scritto da qualche parte. Questo è ciò che succede quando il film va oltre il copione. […] Ricordo di essere rimasto molto sorpreso e di aver detto “guarda cos’hanno fatto!”

Lo stile di direzione di Gilroy ha coinvolto tutti nella realizzazione del rituale funebre, dal compositore della colonna sonora Nicholas Britell agli attori fino agli scenografi. Tutti diventano registi, tutti si sentono coinvolti e poi vengono raccolte le migliori idee.
Una delle peggiori cose che possono capitare è vedere un regista o produttore sentirsi minacciato da grandi idee che gli arrivano dalle persone sul set. Per me è sintomo di dilettantismo. […] Se vedi qualcosa, dì qualcosa. Se hai un’idea, alza la mano. […] ho raccolto idee dall’infermiere sul set, letteralmente.
La sua filosofia è una costante fin dall’esordio con Michael Clayton nel 2007. Questa libertà di improvvisazione è stata passata anche al team creativo, sicuramente uno dei motivi per cui Andor ha ricevuto un totale di otto nomination agli Emmy Awards. Molte di queste candidature riguardano proprio l’ultimo episodio, ritenuto da Gilroy un esempio di lavoro di squadra.
FONTE: vanityfair.com